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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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Libero Rassegna Stampa
04.10.2017 I primi passi dello Stato del Kurdistan
Commento di Ilaria Pedrali

Testata: Libero
Data: 04 ottobre 2017
Pagina: 13
Autore: Ilaria Pedrali
Titolo: «Primi passi del Kurdistan da Stato sovrano»

Riprendiamo da LIBERO di oggi, 04/10/2017, a pag. 13, con il titolo "Primi passi del Kurdistan da Stato sovrano", la breve di Ilaria Pedrali.

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Mentre il Kurdistan, a una settimana dal referendum perla sua indipendenza, si prepara alle elezioni da stato indipendente previste per il primo di novembre, Iran e Iraq hanno avviato una serie di manovre militari congiunte. E anche la Turchia si dice pronta a nuove sanzioni contro il Kurdistan iracheno qualora Erbil non facesse un passo indietro dopo l'approvazione del referendum consultivo sull'indipendenza da Baghdad. Inoltre minaccia la chiusura dell'oleodotto che esporta il greggio dal Kurdistan iracheno alla Turchia, precisando che il solo interlocutore della Turchia sarà il governo di Baghdad. Iraq e Turchia, così come Siria e Iran, considerano infatti il referendum dei curdi iracheni un attentato alla stabilità della regione.

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Baghdad, che controlla tutto lo spazio aereo iracheno all'indomani del referendum, ha deciso di sospendere i collegamenti aerei internazionali con il Kurdistan. Le esercitazioni militari congiunte sono state ordinate in seguito all'esito del referendum di domenica scorsa, condannato sia da Teheran sia dalle autorità centrali di Baghdad. e si stanno svolgendo alla frontiera tra il Kurdistan iracheno e l'Iran. Al momento il primo effetto di queste esercitazioni è stata la chiusura di due valichi di frontiera al solo traffico delle merci. Una delle primissime reazioni del post referendum è stata l'interruzione delle esportazioni di carburante dall'Iran verso il Kurdistan iracheno. Tutti segnali che mentre Erbil si prepara alle votazioni dell'1 novembre, gli stati vicini stanno preparando la loro risposta. Il Kurdistan rimane sempre più isolato e all'orizzonte si profila un confronto militare che con tuna probabilità non avrà un esito favorevole a Erbil.

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