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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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Il Giornale Rassegna Stampa
04.10.2017 Belgio: l'imam che si rifiuta di pregare per le vittime del terrorismo islamico
Commento di Fausto Biloslavo

Testata: Il Giornale
Data: 04 ottobre 2017
Pagina: 7
Autore: Fausto Biloslavo
Titolo: «Via dal Belgio l'imam di Bruxelles. Il suo vice parlò alla Ue di islamofobia»

Riprendiamo dal GIORNALE di oggi, 04/10/2017, a pag. 7, con il titolo "Via dal Belgio l'imam di Bruxelles. Il suo vice parlò alla Ue di islamofobia" il commento di Fausto Biloslavo.

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Fausto Biloslavo

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Abdelhadi Sewif

L'imam, Abdelhadi Sewif, della grande moschea di Bruxelles è accusato di essere «un salafita molto radicalizzato, conservatore e pericoloso per la nostra società e la sicurezza nazionale» ha annunciato il ministro belga Theo Francken per l'Immigrazione a l'asilo. Per questo motivo gli ha revocato il permesso di soggiorno fin da marzo, ma il cattivo maestro islamico non può venire ancora espulso. L'imam egiziano, che vive dal 2004 in Belgio, ha fatto ricorso e la commissione che si occupa di questi casi si pronuncerà a fine ottobre. Peccato che il predicatore già in passato sia stato segnalato per tendenze radicali. Non solo: anche gli altri due imam della grande moschea di Bruxelles sono finiti nel mirino della commissione d'inchiesta sugli attentati nella capitale del 2016. L'accusa è ambiguità e reticenza sugli estremisti islamici belgi che sono partiti per la Siria passando per la loro moschea. L'ironia della sorte è che uno degli imam, Mohamed Galaye N'Diaye, è stato invitato lo scorso marzo dal Parlamento europeo per parlare di islamofobia. Pubblicamente condanna i terroristi di matrice jihadista, ma nel 2015 ha definito i giovani musulmani «radicalizzati delle vittime» della povertà e delle situazioni svantaggiate in cui vivono. Sewif, l'imam in attesa di espulsione, si era rifiutato, dopo gli attacchi di Bruxelles, di pregare per le vittime perché non sono musulmane esprimendo solo una blanda solidarietà ai familiari. Il governo belga si sveglia in ritardo sui cattivi maestri facendo trapelare che ci sono altri 5-6 dossier su imam a rischio espulsione. Il problema è la grande moschea di Bruxelles, dove Sewif è il principale predicatore, abbondantemente finanziata dall'Arabia Saudita.

 

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