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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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Informazione Corretta Rassegna Stampa
03.08.2017 Le regioni italiane collaborano con l'Iran stato terrorista
Analisi di Michael Levi

Testata: Informazione Corretta
Data: 03 agosto 2017
Pagina: 1
Autore: Michael Levi
Titolo: «Le regioni italiane collaborano con l'Iran stato terrorista»

Le regioni italiane collaborano con l'Iran stato terrorista
Analisi di Michael Levi

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Michael Levi

E’ ormai un dato certo, all’ Iran interessano i porti italiani!
La settimana scorsa una delegazione iraniana ha visitato la Puglia ed e’ stata accolta con un clima di grande amicizia dal Presidente della regione Michele Emiliano. Durante la visita e’ stato siglato l’ accordo di gemellaggio della citta’ di Bari con la citta’ portuale iraniana di Bandar Abbas. La delegazione ha poi visitato il porto di Bari e ha siglato una serie di accordi di cooperazione che prevedono tra l’ altro grossi investimenti bilaterali: investimenti iraniani nel porto di Bari ed investimenti italiani in quello di Bandar Abbas. Bari e’ strategica perche’ rappresenta il Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale.

Non e’ l’ unico porto italiano che e’ stato oggetto di interesse da parte degli iraniani. Nei mesi precedenti anche i porti del Nord Adriatico e il Mar Mediterraneo sono stati oggetto di attenzioni, visite di delegazioni ed accordi con l’ Iran.
Nel Gennaio 2016 durante la visita del Presidente Iraniano Rouhani a Roma , la Presidente della Regione Friuli-Venezia-Giulia Serracchiani siglò un gemellaggio del porto di Trieste con un porto iraniano. Davanti al Primo Ministro Renzi la Serracchiani dichiaro’: "Siamo la prima Regione che oggi sottoscrive accordi con l'Iran, di fronte ai presidenti Matteo Renzi e Hassan Rouhani. Siamo l'unico Porto, Trieste, che ha già in tasca un accordo di gemellaggio con uno scalo iraniano, parallelamente a un Memorandum con Iran Shipping Lines, che è interessata a collocarsi in Europa e guarda con interesse al capoluogo giuliano".

A Giugno 2016 durante la visita dell’ Ambasciatore iraniano a Genova furono siglati altri accordi tra il porto di Genova e l’ Iran.
A Dicembre 2016  una delegazione iraniana della Regione del Mazandaran, viene gemellata con la Regione Marche. A Luglio dello stesso anno durante la visita del Presidente Ceriscioli a Teheran, viene siglato un accordo importante con il porto di Ancona. Il presidente dell'Autorità portuale di Ancona, Rodolfo Giampieri e il governatore Rabi Fallahjelodar hanno firmatoun documento che sancisce la collaborazione fra i due enti in ambito portuale.

Non e’ un caso che l’ asse Italia-Iran passi per i porti. L’ Iran e’ parte del progetto euroasiatico della Cina, la nuova via della seta, fortemente voluto dal presidente cinese Xi.
Durante la visita del Primo Ministro italiano Gentiloni in Cina il 16 Maggio 2017, il premier ha dichiarato: "Xi vuole inserire i porti italiani nella via della Seta». I porti Italiani saranno il punto di arrivo della via della seta per portare merci cinesi in europa a costi sempre piu’ bassi. I porti iraniani saranno quelli di partenza".
Si spiega cosi la collaborazione italiana ed iraniana in campo portuale. L’ influenza cinese in Iran e’ sempre piu’ forte. Lo dimostra il fatto che la societa’ petrolifera di stato francese TOTAL ha siglato una joint venture con un partner cinese (Chinese National Petrochemical Company) per sviluppare i mega pozzi di petrolio e gas del South Pars iraniano. La Cina serve per rimpiazzare le banche americane e garantire i fondi per gli investimenti in Iran.
Non c’e’ da meravigliarsi se Shell e ENI seguiranno a ruota questo schema.

E’ mostruoso pensare che l’ Italia e l’ Europa siano complici di un paese come l’ Iran che sponsorizza il terrorismo, lo addestra e lo arma. Inoltre un paese che usa milizie sciite per fare pulizia etnica in Siria e Iraq. Pulizia etnica che serve da un lato ad appoggiare la minoranza Alawita di Assad al potere in Siria e dall’ altro la popolazione sciita irachena. Tutti questi accordi grondano gia’ di sangue.


http://www.informazionecorretta.it/main.php?sez=90

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