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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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Corriere della Sera Rassegna Stampa
29.07.2017 Corea del Nord: Missile verso il Giappone, può arrivare anche in Usa
Analisi di Guido Olimpio

Testata: Corriere della Sera
Data: 29 luglio 2017
Pagina: 17
Autore: Guido Olimpio
Titolo: «Missile verso il Giappone, la nuova provocazione di Kim»

Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 29/07/2017, a pag.17, con il titolo "Missile verso il Giappone, la nuova provocazione di Kim" il commento di Guido Olimpio.

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La gittata del missile nordcoreano può raggiungere gli Stati Uniti. Dato che Trump non è l'imperatore del Giappone, il pericoloso criminale-clown nordcoreano si dovrà aspettare una qualche reazione.

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Guido Olimpio

Era atteso, la diplomazia era in allarme, l’intelligence lo aveva previsto dopo aver individuato attività sospette e ipotizzava un test da un sommergibile. Kim Jong-un non li ha delusi. Il regime nordcoreano ha lanciato un missile intercontinentale «avanzato» da Mupyong-ni nella provincia di Jagang, al confine con la Cina. Il Pentagono e la Corea del Sud — secondo una fonte citata dalla Afp — stanno valutando possibili opzioni militari di risposta e ci sono stati contatti diretti tra i comandi. Il vettore ha volato per 45 minuti, ha raggiunto una quota di 1.900 miglia, quindi ha concluso la sua traiettoria davanti all’isola giapponese di Hokkaido. In base alle prime valutazioni potrebbe essere un ordigno in grado di raggiungere eventuali obiettivi sulla costa occidentale americana. Anzi, secondo alcuni andrebbe ben oltre, coprendo gran parte del territorio Usa. La mossa ha provocato reazioni irate, a Tokyo il governo si è riunito per esaminare «una minaccia seria» alla quale risponderanno in collaborazione con gli alleati. Ma il punto è sempre il solito: cosa fare di concreto per fermare il «ciclo» avviato dalla «monarchia» rossa. Tutte le carte diplomatiche si sono rivelate inutili o, comunque, non hanno indotto il giovane leader a seguire una linea cauta. Da qui c’è chi preme per una reazione più muscolare. A Washington sono preoccupati in quanto ritengono che entro il prossimo anno Kim potrebbe mettere in produzione un missile balistico con capacità nucleari. Ecco perché le prove di questi mesi sono considerate passi necessari per mettere a punto l’arma strategica. E gli scienziati del Nord si sono rivelati abili nonostante abbiano dovuto lavorare in condizioni di difficoltà. Il gesto militare è coinciso con l’udienza a Kuala Lumpur, Malaysia, per giudicare le due donne accusate di aver ucciso Kim Jong-nam, fratellastro del dittatore. Un attacco organizzato — secondo l’accusa — dai servizi segreti di Pyongyang. I giudici hanno fissato il processo per il prossimo 2 ottobre.

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