Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.
'War, il pianeta delle scimmie' e il popolo ebraico 25/07/2017
Sì anche io ho colto numerosi riferimenti alla Shoah e ai Campi di sterminio ma soprattutto alla loro rappresentazione cinematografica (uno per tutti, Schindler's List). Poi c'è l'idea di rinchiudere chi è migliore di noi e quindi pericoloso, i kapò, rappresentati dai muli ecc. ritengo che ci fossero anche altri simbolismi molto pregnanti, il supplizio della croce, per esempio mi ha ricordato Silence di Martin Scorse. Ma certo prevale l'idea di un popolo evoluto, compassionevole è unito determinato a cercare una Terra propria dov'è vivere pacificamente. E' una pellicola complessa con molti rimandi alla storia ma anche ad altri film (The revenant) che meriterebbe una recensione attenta e molto curata.
Lettera firmata
Gentile Amico, La recensione di War, il pianeta delle scimmie, di Angelo Pezzana http://www.informazionecorretta.it/main.php?mediaId=115&sez=120&id=67059 è particolarmente accurata e precisa, peccato che nessun critico cinematografico abbia colto le analogie con il popolo ebraico e la sua storia. I riferimenti allo sterminio possono essere riportati anche ai tempi attuali e alla cronaca di questi giorni, la Shoah non è finita. Nel film, il popolo delle scimmie è destinato allo sterminio, nella vita reale gli ebrei, che vorrebbero vivere in pace nella loro Terra, sono costretti a una eterna difesa e sopportare l'idea di un mondo pronto ad eliminarli per sempre. Un cordiale Shalom