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Luce nel buio del tunnel. Come gli ostaggi a Gaza celebravano Hanukkah 13/12/2025

Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.



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La Repubblica Rassegna Stampa
19.07.2017 Radiohead oggi a Tel Aviv: le pressioni di Bds per il boicottaggio antisemita
Cronaca di Rita Celi

Testata: La Repubblica
Data: 19 luglio 2017
Pagina: 33
Autore: Rita Celi
Titolo: «Stasera i Radiohead a Tel Aviv tra le proteste: 'Non cantate'»

Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 19/07/2017, a pag. 33, la cronaca di Rita Celi.

L'articolo di Repubblica dà esagerata enfasi alle voci che appoggiano il boicottaggio antisemita di Israele. Come ha scritto ieri il Foglio, ripreso da IC (http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=8&sez=120&id=67003) si tratta di pochi artisti o ex artisti con l'ossessione di Israele.

Ecco l'articolo:

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La locandina del concerto dei Radiohead a Tel Aviv

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È arrivato il giorno del concerto ma non si placa la polemica social contro i Radiohead che questa sera chiuderanno il tour mondiale a Tel Aviv. Dopo la petizione di numerosi artisti che chiedevano a Thom Yorke di annullare la tappa israeliana per la politica di prevaricazione nei confronti del popolo palestinese, Roger Waters ha invitato ancora la band di Oxford a ripensarci durante una recente diretta Facebook con l’associazione Bds da cui è partita la petizione. «A chi dice che dovremmo andare là, sederci intorno al fuoco a cantare, io dico no, non dobbiamo. Noi osserviamo la linea del boicottaggio.

Chiunque sia tentato di non farlo, come i nostri amici Radiohead, dovrebbe ripensarci», ha ribadito l’ex Pink Floyd, sostenuto tra gli altri da Ken Loach e Brian Eno. «Tom, ci hai ignorato — ha concluso Waters — non vuoi parlare con nessuno. È quel tipo di isolazionismo inutile per tutti». Anche Loach è intervenuto su Twitter: «La scelta è semplice, i Radiohead devono decidere se sono dalla parte degli oppressi o degli oppressori». Yorke aveva replicato: «Suonare in un Paese non equivale a sostenerne il governo. Abbiamo suonato in Israele per oltre vent’anni, così come in America e non appoggiamo Netanyahu e tantomeno Trump. La musica, l’arte e la cultura attraversano i confini e non li costruiscono ». Nel coro di critiche, una voce a favore: «Sto coi Radiohead e sostengo la loro decisione di esibirsi» ha scritto Michael Stipe, ex R.E.M., su Instagram. «Speriamo che il dialogo continui, per porre fine all’occupazione e per una soluzione pacifica ».

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