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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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La Repubblica Rassegna Stampa
14.07.2017 L'antisemitismo fascista e quello islamico: per combatterlo non solo l'educazione, ma anche leggi
'L'amaca' di Michele Serra

Testata: La Repubblica
Data: 14 luglio 2017
Pagina: 1
Autore: Michele Serra
Titolo: «L'amaca»

Riprendiamo da REPUBBLICA di oggi, 14/07/2017, a pag. 1, con il titolo "L'amaca" il commento di Michele Serra.

Bene fa Michele Serra ad accostare le dichiarazioni antisemite del deputato Corsaro alla propaganda jihadista diffusa sul web. Non tutto ciò che si può pensare può anche essere detto: per questo il fascismo (che sia di estrema destra oppure islamico, entrami oggi molto diffusi) va combattuto non solo con l'educazione, ma anche con le leggi.

Ecco l'articolo:

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Michele Serra

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"La nostra battaglia contro gli ebrei è santa... non abbiamo niente da nascondere"
"Diglielo tu"

SE UN deputato può dare pubblicamente della “testa di circonciso” a un suo avversario politico ebreo, perché un modesto gestore di spiaggia dovrebbe farsi degli scrupoli quando invita all’altoparlante a «sterminare i tossici »? Le leggi servono (compresa quella contro l’apologia del nazifascismo, che come ben sanno i bagnanti di Chioggia è apologia dello sterminio), ma il vero problema è la contagiosa perdita di peso della parola, usata con la leggerezza del rutto anche quando ha la pesantezza del sasso. Massimamente sui social (vero, onorevole Corsaro?) che sono la dinamo inesauribile del deperimento verbale, ma anche sui giornali, in televisione, sulla scena pubblica, si tira a parlare così come si tira a indovinare. O la va, o la spacca. Sappiamo bene quante vittime ha fatto nei secoli, e ancora fa per mano jihadista, la sacralità del Verbo. Ma non è un buon rimedio questo parlare a vanvera, e vomitare quello che capita addosso agli altri. Il rischio è che alla fine il cerchio si chiuda, e si chiuda malamente: ovvero che l’uso scriteriato della parola (l’uso scriteriato della libertà) riporti in auge, come rimedio reazionario, la Parola Sacra. Ne farebbe le spese la parola libera, che è anche parola responsabile.

 

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