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Luce nel buio del tunnel. Come gli ostaggi a Gaza celebravano Hanukkah 13/12/2025

Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.



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Inni nazisti? 20/05/2017

Non per polemizzare rispetto a quanto scritto da un Vostro lettore, ma per amore di verità, è giusto ricordare che l'inno cantato in onore dei caduti di guerra tedeschi "Ich hatte einen Kameraden" non è riconducibile all'epoca nazista essendo stato composto dal poeta Uhland nel 1809 e musicato una quindicina di anni dopo dal compositore Scichel (o nome simile). Va ricordato che l'inno è cantato anche nella Legione Straniera francese, nell'esercito austriaco e perfino nei vigili del fuoco per ricordare i propri caduti. Lungi dal rappresentare pertanto sentimenti di odio o di furore guerresco, l'inno è una toccante elegia funebre in ricordo di quanti, nel corso della storia tedesca e non solo, hanno offerto la loro vita per la Patria.

Alessandro Bortolami

Gentile Alessandro,
Niente da dire contro gli inni specialmente se vogliono onorare i caduti in guerra. Credo però che la società tedesca sia ancora molto militarista, senza contare le frange neonaziste che, a sentire i media, non sono poche. Ho voluto andare su Google e digitare "Marce militari", la prima uscita nell'elenco è stata questa di cui metto il link
https://www.youtube.com/watch?v=lhaNibwzvLY. I commenti non mi hanno lasciata sorpresa ma piuttosto sconvolta. Gli Heil Hitler sono tanti, troppi, e,se accade in Italia, non voglio pensare all'esaltazione che potrebbe insinuarsi negli animi dei giovani tedeschi.
Un cordiale Shalom


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