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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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Da che parte sta l'Europa ? 09/04/2017

Gentilissima Signora Fait,

la differenza fra Ayala e Malala, rispetto al Nobel per la Pace, è che quest’ultima si è attirata l’odio dei talebani per aver non solo disobbedito al divieto di andare a scuola da loro emesso nei confronti delle bambine e ragazze, ma, ‘addirittura’, tenuto per alcuni anni un blog in favore dell’istruzione femminile. Perciò, credo che il Nobel (e, prima di esso, il Premio Sakharov) assegnatole sia non propaganda in favore del mondo arabo (in patria la ragazza ha ricevuto critiche ed insulti per aver messo in cattiva luce il suo Paese), bensì un sostegno morale alla causa del diritto delle donne all’istruzione. Quanto al titolo dell’Osservatore Romano “Una inaccettabile strage”, esso riprende le testuali parole con cui il Papa ha condannato il bombardamento nella provincia di Idlib che, se e in quanto compiuto con armi chimiche, costituisce un crimine di guerra (per prudenza, scrivo “se” in attesa di conferme da fonti indipendenti ed attendibili, perché sulla brutalità di Assad, come di quasi tutti i suoi nemici, non ho dubbi, ma inimicarsi Trump mi sembra un rischio ben superiore al vantaggio di terrorizzare i ribelli).

Con i più cordiali saluti,

Annalisa Ferramosca

Gentile Annalisa,

Non dico che il nobel a Malala fosse immeritato, semplicemente ho ritenuto inutile darlo solo a lei perche' credo che vi siano altre Malala nel mondo arabo e tante Ayala in Israele. Hanno fatto della ragazza una specie di fenomeno da baraccone. Sono d'accordo con lei che inimicarsi Trump sia rischioso. Ho persino sentito un commento del tipo " non teniamo conto della sensibilita' del mondo arabo". L'Europa come sempre non sa da che parte stare per non parlare dell' Italia che da un colpo al cerchio e uno alla botte cercando di non offendere nessuno.

Un cordiale Shalom


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