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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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La Stampa Rassegna Stampa
23.02.2017 Torino, ecco dove porta l'odio: ricercatrice rifiuta di collaborare con l'università di Tel Aviv
Cronaca di Fabrizio Assandri

Testata: La Stampa
Data: 23 febbraio 2017
Pagina: 59
Autore: Fabrizio Assandri
Titolo: «Ricercatrice universitaria rifiuta di collaborare con l'ateneo di Tel Aviv»

Riprendiamo dalla STAMPA - TORINO di oggi, 23/02/2017, a pag. 59, con il titolo "Ricercatrice universitaria rifiuta di collaborare con l'ateneo di Tel Aviv", la cronaca di Fabrizio Assandri.

Una scelta di odio, quella della ricercatrice di Torino che ha rifiutato la cooperazione con l'università di Tel Aviv. La scelta di chi preferisce il conflitto alla convivenza, il boicottaggio e la demonizzazione dello Stato ebraico alla comprensione dei problemi.

Ecco l'articolo:

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Fabrizio Assandri

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L'Università di Tel Aviv

«Le università israeliane sono espressione delle politiche di oppressione del governo e io non ci collaboro». Così Ilaria Bertazzi, dopo un dottorato nel dipartimento di Economia, spiega la scelta che sta facendo discutere: ha rifiutato un contratto di ricerca legato a Horizon2020, un ampio programma di studi dell’Unione Europea. Il progetto, che verte sulle energie rinnovabili e sulle case «intelligenti», ha per partner l’Università di Torino e quella di Tel Aviv.

«Mi è stato proposto un contratto, durata e importo non erano ancora stati quantificati», spiega Bertazzi, le cui ricerche vertono sulla sociologia dei consumi. «Un contratto è purtroppo quasi un miraggio», ammette, ma quando ha scoperto che Israele era tra i partner ha preferito rinunciare. L’episodio rientra nel movimento partito un anno fa che chiede di boicottare gli accordi con un altro ateneo, il Technion di Haifa, con l’accusa di essere al servizio dei militari. Una raccolta firme è stata sottoscritta da decine di docenti dell’Università e da una manciata del Politecnico. Ora una nuova raccolta firme, degli studenti, verrà presentata per chiedere di non rinnovare l’accordo col Technion, in scadenza ad aprile.

I due rettori, Marco Gilli e Gianmaria Ajani, hanno sempre difeso la collaborazione. Sia perché sostengono che la ricerca venga prima delle scelte politiche, sia perché gli enti di ricerca sono frequentati anche da palestinesi. Alcuni docenti, come Ugo Volli, ritengono «razzisti» gli inviti al boicottaggio, l’ex sindaco Fassino definì «vergognosa» la raccolta firme. Su Facebook, la scelta della ricercatrice ha ricevuto diverse critiche. Per Bertazzi, che parlerà in un incontro al Campus Einaudi il 6 marzo, «Israele cerca di legittimarsi anche con le sue università: boicottare è l’unica strada».

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direttore@lastampa.it

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