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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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Avvenire Rassegna Stampa
14.12.2016 Ambasciata Usa a Gerusalemme, capitale dello Stato di Israele
Commento sbilanciato di Elena Molinari

Testata: Avvenire
Data: 14 dicembre 2016
Pagina: 21
Autore: Elena Molinari
Titolo: «L'ambasciata? A Gerusalemme»

Riprendiamo da AVVENIRE di oggi, 14/12/2016, a pag. 21, con il titolo "L'ambasciata? A Gerusalemme", il commento di Elena Molinari.

Ci aspettiamo che Donald Trump faccia seguire alla promessa di spostare l'ambasciata Usa da Tel Aviv a Gerusalemme i fatti. Seguiremo la questione con interesse.
Elena Molinari, da sempre sbilanciata pro-palestinisti, scrive "
Una mossa che rischierebbe di alimentare le tensioni già molto forti fra arabi e israeliani ", cioè che Gerusalemme capitale ospiti le ambasciate alimenterebbe le tensioni  con gli arabi. E allora ? Incredibile, avviene solo con Israele!

Ecco l'articolo:

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Elena Molinari

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Donald Trump

Prima ancora di insediarsi alla Casa Bianca, Donald Trump prepara un'altra mossa diplomatica controversa. Dopo aver riaperto di fatto un canale di comunicazione con Taiwan, suscitando le ire della Cina, il presidente designato ora intende spostare l'ambasciata americana in Israele da Tel Aviv a Gerusalemme. Una mossa che rischierebbe di alimentare le tensioni già molto forti fra arabi e israeliani nella regione. In base a una legge varata dal Congresso americano nel 1995, la principale rappresentanza diplomatica Usa dovrebbe già essere a Gerusalemme, definita nel provvedimento «capitale indivisibile dello Stato ebraico». Ma finora tutti i presidenti hanno emanato decreti esecutivi per bloccare l'entrata in vigore della misura fino a quando un accordo di pace fra israeliani e palestinesi non risolverà la questione dello status di Gerusalemme.

La sospensione continua da Bill Clinton a Barack Obama, passando per George W. Bush, ed è considerata necessaria per motivi di sicurezza nazionale. All'inizio di dicembre Obama ha firmato una proroga di altri sei mesi. Ma lo scorso marzo l'allora candidato repubblicano promise alla maggiore organizzazione ebraica americana, l'Aipac, che avrebbe cambiato le cose. E ora uno dei suoi principali consiglieri, Kellyanne Conway, l'ha confermato: la questione è di «altissima priorità» per Trump. «Si tratta di una cosa che Israele, un grande amico che abbiamo in Medio Oriente, apprezzerebbe, e che molti ebrei americani hanno indicato essere una loro preferenza», ha detto Conway.

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Gerusalemme, capitale dello Stato di Israele

Lo staff del neoeletto sarebbe già alla ricerca del luogo dove far costruire la nuova residenza e, stando al Times of Israel, avrebbe individuato un punto nel comprensorio di Talpiot, dove si trova il consolato degli Stati Uniti. Il trasferimento potrebbe però non essere semplice. Sempre secondo il quotidiano israeliano, «dal progetto è stato escluso il dipartimento di Stato, e il personale diplomatico americano è profondamente irritato dall'idea». Ugualmente, «funzionari dell'intelligence e della diplomazia israeliana si dicono preoccupati delle possibili conseguenze di un trasferimento immediato, temendo le reazioni da parte del mondo arabo e sulle strade di Gerusalemme Est». I palestinesi considerano infatti Gerusalemme Est, territorio che Israele conquistò durante la guerra del 1967, come capitale del loro futuro Stato.

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