Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.
IC7 - Il commento di Astrit Sukni: Al congresso di 'Certi Diritti' la prima mozione contro il Pinkwashing Dal 20 al 26 novembre 2016
Testata: Informazione Corretta Data: 28 novembre 2016 Pagina: 1 Autore: Astrit Sukni Titolo: «IC7 - Il commento di Astrit Sukni: Al congresso di 'Certi Diritti' la prima mozione contro il Pinkwashing»
IC7 - Il commento di Astrit Sukni Dal 20 al 26 novembre 2016
Al congresso di 'Certi Diritti' la prima mozione contro il Pinkwashing
Che cos’è e come nasce il termine “pinkwashing”? E’ un neologismo inventato dalla filosofa americana Judith Butler, membro dell’associazione J-Street. Questo termine viene usato dagli antisionisti LGBT che accusano Israele di usare la condizione di rispetto e giustizia nella quale vivono gli omosessuali nello Stato ebraico per nascondere un diverso trattamento che lo Stato di Israele riserverebbe ai palestinesi. Le basi di diverse associazioni LGBT italiane spesso adottano atteggiamenti ostili a Israele, giudicandolo oppressore dei palestinesi in Cisgiordania e a Gaza, mentre la realtà è opposta. Così come non affrontano l'oppressione delle persone LGBT nei Paesi arabi, nel timore di essere accusati di islamofobia. Va da sé che non possono esistere diritti LGBT se non vi sono anzitutto i diritti civili. I movimenti LGBT italiani e/o europei devono per prima cosa condannare la violazione dei diritti umani dei palestinesi da parte di Hamas e ANP e quando i palestinesi potranno godere della piena democrazia di cui godono i cittadini ebrei, arabi, circassi e cristiani in Israele, allora si potrà chiedere a ANP e Hamas di rispettare i diritti LGBT.
Mi sono sempre chiesto perché le comunità LGBT siano spesso e volentieri difensori delle dittature arabe e musulmane. Perché una comunità già oppressa di per sé, preferisce denigrare e lottare contro l’unica democrazia in Medio Oriente, che non uccide né impicca omosessuali e lesbiche? E' tutto da interpretare.
Sono convinto che se le associazioni LGBT italiane riuscissero a conoscere meglio Israele, conoscendone bene la società, cambierebbero opinione e avrebbero la possibilità di vivere la realtà israeliana a pieno. Vedrebbero con i loro occhi l’unica democrazia del Medio Oriente che rispetta i diritti di tutti senza distinzione di sesso, religione, etnia.