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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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Corriere della Sera Sette Rassegna Stampa
04.11.2016 Israele: i politici credono in Dio?
Commento di Davide Frattini

Testata: Corriere della Sera Sette
Data: 04 novembre 2016
Pagina: 67
Autore: Davide Frattini
Titolo: «I politici credono in Dio?»

Riprendiamo da SETTE di oggi, 04/11/2016, a pag. 67, con il titolo "I politici credono in Dio?", il commento di Davide Frattini.

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Davide Frattini

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La Knesset

Vent'anni fa Haaretz - il quotidiano che fa da bandiera alla sinistra israeliana e che sempre meno persone comprano da sventolare - aveva chiesto ai parlamentari di rispondere a una domanda breve ma per alcuni non semplice: «Crede in Dio?». Su 120 deputati 91 avevano detto sì, 9 avevano dichiarato il loro ateismo, 20 si erano rifiutati di rispondere.

II giornale ha ripetuto l'esperimento nelle settimane che hanno preceduto quest'anno le festività ebraiche e che culminano con Yom Kippur, il giorno più sacro. Nei risultati del sondaggio sono aumentati quelli che hanno voluto proteggere la privacy religiosa (38 si sono rifiutati di affermare o negare la fede), 71 hanno risposto sì e undici hanno seguito il «no» di Yoel Razvozov di Yesh Atid (C'è un futuro), il partito che ha raccolto i voti della classe media anche promettendo di ridimensionare i privilegi della classe religiosa, gli ultraortodossi. Che sono rappresentati tra i banchi della Knesset: questi parlamentari si sono sentiti insultati dalla domanda di Haaretz come se non ci potessero essere dubbi (e per loro in effetti non ce ne sono).

Altri meno certi hanno fornito spiegazioni sociologiche (Tamar Zandberg di Meretz, sinistra radicale: «Non credo in Dio eppure sono sicura che esista, non come un fenomeno soprannaturale ma politico»), altri hanno condiviso le loro oscillazioni teologiche fino al punto di non ritorno del pendolo della devozione così da rendere difficile capire la risposta (Nachman Shai di Unione sionista ha espresso al telefono - raccontano i giornalisti di Haaretz - le incertezze per poi inviare una lunga email in cui dettagliava le esperienze in sinagoga senza comunque chiarire).

Tra chi ha scelto di astenersi, la maggior parte ha affermato di voler proteggere la sfera privata dall'ingerenza dei reporter mentre Abdullah Abu Maaruf della Lista Unita (partiti arabi) sembra aver voluto difendere la sfera pubblica dall'ingerenza della divinità: «Sono per la separazione tra Stato e religione».

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sette@corriere.it

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