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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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Corriere della Sera Sette Rassegna Stampa
28.10.2016 La bandiera dell'Isis? alla Svezia piace
L'Europa politicamente corretta si piega al terrorismo islamico

Testata: Corriere della Sera Sette
Data: 28 ottobre 2016
Pagina: 46
Autore: la redazione
Titolo: «Svezia: per il procuratore la bandiera dell'Isis non è illegale»

Riprendiamo da SETTE di oggi, 28/10/2016, a pag. 46, la breve "Svezia: per il procuratore la bandiera dell'Isis non è illegale".

La decisione del procuratore svedese, che ritiene accettabile l'esposizione della bandiera dello Stato islamico, è un ulteriore, grave passo verso la sottomissione da parte dell'Europa del politicamente corretto all'islamismo.

Ecco l'articolo:

Immagine correlata
A sinistra, Stoccolma; a destra, un terrorista dello Stato islamico

Gisela Sjövall, procuratore pubblico di Laholm, nel sud del Paese, ha sentenziato che la bandiera dell'Isis non costituisce istigazione all'odio e perciò non è illegale in Svezia. Non perseguire quindi il ventitreenne residente nella cittadina, ma originario della Siria, che la polizia aveva denunciato perché nello scorso giugno aveva postato sulla sua pagina Facebook il vessillo del cosiddetto Stato islamico. Per le vigenti leggi svedesi, perché un'immagine o una frase venga giudicata di istigazione all'odio bisogna che esplicitamente attacchi una persona o un gruppo in riferimento alla sua razza, al suo orientamento sessuale, alla sua appartenenza etnica o alla sua religione.

«Non è questo il caso», ha tagliato corto Sjövall, dicendo di essere convinta della validità della decisione presa e sottolineando la differenza tra la bandiera dell'Isis, «genericamente contro tutti e non contro un singolo gruppo etnico» e la svastica «che simboleggia l'odio per gli ebrei». Per il momento, ha continuato, i due simboli non possono essere paragonabili, ma le cose «potrebbero cambiare nei prossimi dieci anni». Prevedendo implicitamente che con il problema dell'Isis, e della sua bandiera, ci dovremo confrontare ancora a lungo.

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sette@corriere.it

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