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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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Informazione Corretta Rassegna Stampa
17.10.2016 Omofobia: La Stampa elimina il blog di Tosatti
Lo riporta Gayburg

Testata: Informazione Corretta
Data: 17 ottobre 2016
Pagina: 1
Autore: Gayburg
Titolo: «La Stampa elimina il blog di Tosatti, ma non rettifica i suoi discorsi d'odio»

Riprendiamo da GAYBURG l'articolo "La Stampa elimina il blog di Tosatti, ma non rettifica i suoi discorsi d'odio" (http://gayburg.blogspot.it/2016/10/la-stampe-elimina-il-blog-di-tosatti-ma.html?utm_source=mail&utm_medium=newsletter&utm_campaign=Newsletter).

Complimenti alla Stampa per aver chiuso il blog di Marco Tosatti, espressione del reazionarismo cattolico e indegno di un giornale di lunga tradizione laica come quello torinese.

Ecco l'articolo:

Immagine correlata
Marco Tosatti

Ci siamo già occupati di come La Stampa abbia fomentato odio e disinformazione verso i gay attraverso alcuni "articoli" in cui il vaticanista Marco Tosatti presentava Mario Adinolfi e Toni Brandi quasi fossero due nuovi messia inviati da Dio per correggere l'errato messaggio di amore lanciato da Gesù con un messaggio d'odio verso i gay. In fondo Tosatti sostiene che i gay siano pedofili, che gli adolescenti gay non meritano alcuna protezione dalle violenze o che uccidere non è un peccato se ci si sente minacciati (e se si considera come Tosatti indichi i gay come «una minaccia», evidentemente uccidere un gay non è peccato se si urla «Adinolfi akbar» mentre lo si lapida a morte). Ovviamente qualcuno ha chiesto spiegazioni e per mesi interi La Stampa ha taciuto nel fornire risposte sul perché si sia prestata a fomentare odio contro interi gruppi sociali.

Ora la garante dei lettori ha risposto a chi ha chiesto spiegazioni per ben 54 volte, ma assai poco soddisfacente appare il suo dire : «Quel blog mi risulta sia sta stato chiuso per cui chiuderei qui la polemica». La ragione ufficiale non è il contenuto violento degli articoli, ma una semplice riorganizzazione in cui i blog sono stati spostati all'esterno. Ne consegue dunque che non è stata fornita alcuna controinformazione ai lettori né una rettifica di quanto affermato in quei pezzi. Per chi legge La Stampa continuano ad esistere fantomatiche "prove" che i gay siano pedofili, anche se basta leggere il documento indicato per osservare che lo studio ha dimostrato l'esatto contrario di quanto sostenuto da Tosatti.

I lettori credono ancora che davvero Gayburg possa aver minacciato di morte Adinolfi, anche se l'asserzione è falsa ed è stato negati di accedere a quel diritto di replica che dovrebbe esistere per legge (ma, forse, non quanto Tosatti accusa falsamente di un reato penale qualcuno e presenta a senso unico solo la finta testimonianza di un personaggio privo di etica come l'ultra-integralista Adinolfi). Insomma, i gay possono essere perseguitati e diffamati impunemente e La Stampa prova fastidio per chi non resta in silenzio dinnanzi ad un'aggressione che minaccia la propria esistenza. Ci fosse uno stato si potrebbe chiedere l'intervento di un garante, ma siamo in Italia e la vita di un gay è sacrificabile per la gloria di Putin e di chi ha mostrato fedeltà verso lo zar.

Immagine correlata 


http://www.informazionecorretta.it/main.php?sez=90

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