Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.
L’ Azerbaigian compra l’Iron Dome da Israele? Analisi di Laura Camis de Fonseca
Testata: Informazione Corretta Data: 06 ottobre 2016 Pagina: 1 Autore: Laura Camis de Fonseca Titolo: «L’ Azerbaigian compra l’Iron Dome da Israele?»
L’ Azerbaigian compra l’Iron Dome da Israele? Analisi di Laura Camis de Fonseca
Un parlamentare azero sostiene che l’Azerbaigian ha concluso un accordo per l’acquisto di 4 Iron Domes da Israele, da consegnarsi in data ancora da specificare. Non ci sono ancora conferme ufficiali. Israele è tradizionalmente amico dell’Armenia, che è in costante stato di tensione con l’Azerbaigian per la questione del Nagorno Karabak. Da oltre un anno la tensione è ridiventata guerriglia di confine. Sia Israele sia l’Azerbaigian perseguono una politica aperta e pragmatica, volta a difendere la sicurezza nazionale al di là dell’appartenenza a schieramenti ideologici.
L’Azerbaigian da qualche anno spende molto per rafforzare esercito e difesa. Benché sia un paese islamico, non si schiera né con l‘Iran né con l’Arabia saudita e reprime ogni cenno di islamismo jihadista. Essendo stato a lungo parte dell’Unione Sovietica, così come l’Armenia, ha ottimi rapporti con la Russia, ma cerca di non lasciarsi condizionare e limitare né economicamente né politicamente. L’Iron Dome è un sistema di pura difesa, che intercetta e distrugge i missili a bassa intensità mentre sono in volo, prima che esplodano a terra. E’ molto costoso e non difende da missili grandi e lanciati con molta potenza, ma funziona bene come difesa nella guerriglia di confine, in cui si usano missili di bassa potenza. Non trattandosi di un’arma di offesa, i rapporti fra Israele e Armenia potrebbero non esser troppo danneggiati da questo accordo, che tuttavia farà sentire l’Armenia ancora più sola.
Una batteria del sistema di difesa antimissile israeliano Iron Dome
A fare da ponte tra Israele e Azerbaigian è la comunità ebraica azera, che contava fino a pochi decenni fa dalle 15000 alle 30000 persone, molte delle quali tra gli anni ’70 e i primi anni ’90 emigrarono in Israele. Tra i due paesi esistono anche solidi rapporti economici, specie nel campo della tecnologia e dell’energia, e non si tratta di rapporti inusitati. Se oggi il 40% del petrolio importato da Israele arriva dall’Azerbaigian attraverso l’oleodotto Baku-Tbilisi-Ceyhan, negli ultimi 25 anni del XIX secolo furono gli investimenti della famiglia Rothschild, insieme all’inventiva di Nobel, a permettere la costruzione della ferrovia e dell’oleodotto da Baku a Batumi, che diede al petrolio azero accesso al mercato globale attraverso il Mar Nero.