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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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Il Foglio Rassegna Stampa
19.08.2016 Tutti i media pubblicano la foto di Omran, noi no
Con l'emozione non si sconfigge il nemico, difficile persino riconoscerlo

Testata: Il Foglio
Data: 19 agosto 2016
Pagina: 3
Autore: Editoriale
Titolo: «Non sono le nostre stigmate»

Non c'è giornale oggi che non pubblichi in prima pagina la foto del bambino Omran siriano di 5 anni, portato in salvo. Il ragionamento post-emotivo da fare è invece quello che dice con chiarezza a chi va attribuita la responsabilità delle stragi che insanguinano il Medio Oriente. L'Occidente, Onu/Usa/Ue, e soprattutto la radice di tutto questo male, che ha un solo nome: islam.

 

Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 19/08/2016, a pag.3, l'editoriale con il titolo "Non sono le nostre stigmate"

Prima Aylan, il bimbo curdo riverso su una spiaggia turca. Adesso, dalla Siria, le immagini terribili di Omran, estratto dalle macerie della città-martire di Aleppo. Da William E. Smith a Cartier Bresson, l’immagine giornalistica sembra dare l’idea della massima aderenza alla verità.
Ma è davvero così?
Passata l’emozione si comprende quanto queste cartoline dell’umanità ferita, queste foto senza didascalia, siano simulacri della nostra abulia, del nostro disimpegno.
Non parlano. Sono afone. Col puro dolore non ci facciamo niente. Aylan e Omran sono invece due vittime della ritirata occidentale che ha consentito la nascita dell’Isis e la destabilizzazione del Medio Oriente (no, cretino collettivo, non è stata la guerra di Bush, ma la fuga a gambe levate di Obama).
Lasciare la umma islamica in balìa di se stessa, come hanno fatto Stati Uniti ed Europa negli ultimi otto anni, produce gli Aylan e gli Omran, ma anche lo Stato islamico e il jihad sul suolo europeo.
In questo senso quella fotografia ci riguarda, non come monito contro “le guerre”, neppure come stigmate della nostra colpa, ma come rimprovero contro il nostro abbandono del Medio Oriente.

Per inviare al Foglio la propria opinione, telefonare: 06/5890901, oppure cliccare sulla e-mail sottostante 


lettere@ilfoglio.it

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