Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
L’altra faccia della non-violenza Lettera da Gerusalemme, di Angelo Pezzana
Testata: Informazione Corretta Data: 21 luglio 2016 Pagina: 1 Autore: Angelo Pezzana Titolo: «L’altra faccia della non-violenza»
L’altra faccia della non-violenza Lettera da Gerusalemme, di Angelo Pezzana
Tair Kaminer
Tair Kaminer è una 19nne israeliana che si è rifiutata di fare il servizio militare, dicendosi disponibile a sostituirlo con il servizio civile. Ha trascorso 159 giorni in un carcere militare, del suo caso si sono occupati tutti i media, anche perché in Israele il servizio civile è una cosa seria, non viene osteggiato se esiste una motivazione, anzi, viene consigliato, per esempio, ai giovani musulmani quale soluzione accettabile per stabilire un rapporto positivo tra una appartenenza nazionale problematica e l’inserimento in una struttura sociale senza distinzioni.
La motivazione di Tair Kaminer non era però di quelle tradizionali, non era una particolare seguace di delle teorie della non-violenza, non condannava in toto l’uso delle armi, la sua spiegazione, rimasta fra le righe, era un’altra, a cui si è dato poco rilievo, che cambia la prospettiva del giudizio da dare al suo rifiuto. Tair Kaminer aveva dichiarato la sua indisponibilità a indossare la divisa perché “non voleva essere complice dei crimini dell’occupazione”, riferendosi ovviamente alla presenza israeliana nei territori contesi di Giudea e Samaria. Un ragionamento politico, più adatto a una militante ideologicamente motivata che non a una giovane che indossa la divisa per difendere il proprio paese. Adesso diventerà probabilmente una star di quei gruppi ‘pacifisti’, per i quali la pace è un valore assoluto, il cui prezzo da pagare può giustificare anche la scomparsa di Israele.