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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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Il Foglio Rassegna Stampa
12.07.2016 Di Maio, Grillo & co.: incompetenti con pregiudizi contro Israele
L'editoriale del Foglio

Testata: Il Foglio
Data: 12 luglio 2016
Pagina: 1
Autore: la redazione
Titolo: «Le sparate spaziali di Di Maio»

Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 12/07/2016, a pag. 3, l'editoriale "Le sparate spaziali di Di Maio".

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Beppe Grillo con i baffi di Hitler

Un viaggio-spot vagamente antisemita a Tel Aviv per accusare Israele di impedire l’ingresso nella Striscia di Gaza controllata da Hamas: la delegazione del Movimento 5 stelle capeggiata da Luigi Di Maio conferma che se i grillini andranno al governo riconosceranno lo stato palestinese e anche quello israeliano, però soltanto se rinuncia a Gerusalemme est e al Golan; intanto il M5s ripete l’intenzione, con Virginia Raggi al Campidoglio, di cancellare l’accordo tra Acea e Mekorot, azienda creata dai pionieri ebrei nel 1937, “nel quadro del boicottaggio con chi opera nelle colonie”. In fondo Alessandro Di Battista chiedeva di elevare l’Isis al rango di interlocutore, quindi non c’è troppo da stupirsi. E’ sulla politica fiscale che le sorprese grilline non sembrano destinate ad esaurirsi.

Di Maio torna a concentrarsi sul programma di governo e spiega a Panorama che “darà agli italiani il reddito di cittadinanza di 780 euro al mese”, “riabbasserà l’età pensionabile”, “abolirà il Jobs Act”, “convertirà l’Ilva di Taranto a vocazione turistica o a nuove tecnologie mettendo al centro la persona”, “darà vita a un piano massiccio di assunzioni nella magistratura”. Già è ad alto rischio l’idea del sussidio universale in un paese dove si sprecano gli abusi di assistenza pubblica, e al penultimo posto europeo per livello di occupazione: ma i soldi dove li trova? “La copertura è di 17 miliardi l’anno individuati nel taglio di 25 voci di spesa elencate sul nostro sito”. Nel resto d’Europa, dove esiste, il reddito di cittadinanza – o meglio, il reddito minimo garantito – è in media di 400 euro. Quanto alle coperture la voce principale è 4,5 miliardi di “acquisto di beni e servizi”, cifra però già conteggiata dal governo per ridurre il deficit, mentre 3,5 dovrebbero venire dalla cancellazione delle spese militari a partire dagli F-35. I quali, per inciso, vengono montati in Italia e dunque bisognerebbe riconvertire al turismo anche quei dipendenti.

Perfino Stefano Fassina, da sinistra, definì il reddito universale in salsa grillina “un concentrato di super-balle”. Ecco: ora che hanno messo tra parentesi l’uscita dall’euro, vista l’incertezza post Brexit, i 5 stelle hanno almeno il dovere di dire come spenderebbero i soldi pubblici e che farebbero con le tasse, che non sono di loro proprietà. Per ora siamo alle mance, ai soliti slogan e alle clientele di riferimento.

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