Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
Apprendo ora leggendo IC dalla penna di Gabriele Nissim, quindi di uno scrittore e per giunta ebreo, che esiste un Islam buono. Non ci credo. Esiste un Islam fondamentalista ed un Islam leggermente meno fondamentalista, ma non per questo "moderato". Anzi. Tutt'altro. Le basi religiose su cui poggia e si fonda l'Islam le conosciamo ormai molto bene e da lunghissimo tempo. Stupisce davvero cercare di giustificare ancora la presunta "bontà" dell'Islam tout court. Quelli che Gabriele Nissim prende a modello sono certamente gesti di singoli che vanno apprezzati , ma rimangono appunto gesti di singoli e non "in nome dell'Islam ". Io credo ancora che Oriana Fallaci avesse ragione da vendere e ne avrà ancora per lunghissimo tempo. Chi salva un uomo, salva il mondo: non è curioso che lo dicano tutte le religioni del mondo? La verità e' che questa massima ci viene regalata dal Talmud, poi ripresa e copiata spudoratamente dalle altre religioni. Gli islamici per esempio sostengono che questa massima venga dal loro Corano. Ancora.... non è curioso che lo dicano tutte le religioni del mondo? Già, ma tra il dire e il fare come ben si dice c' è di mezzo il mare.
Fabrizio Porro
Condividiamo la sua analisi, ma crediamo anche che vadano valorizzate le poche voci musulmane che osano esprimersi contro il radicalismo e il terrorismo e che in alcuni - rari - casi fanno seguire alle parole l'azione, come durante l'attentato di Dacca.