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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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Il Foglio Rassegna Stampa
16.06.2016 Onu: c'è sempre una buona occasione per attaccare Gerusalemme
Il contagio dell'odio contro Israele

Testata: Il Foglio
Data: 16 giugno 2016
Pagina: 3
Autore: la redazione
Titolo: «Il contagio dell'odio contro Israele»

Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, a pag. 3, l'editoriale "Il contagio dell'odio contro Israele".

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L'Organizzazione Mondiale della Sanità
Il logo è neutrale, la realtà no

Nei corridoi del Palazzo di vetro dell’Onu, si sa, non c’è bersaglio preferito di Israele. Che sia una reprimenda del Consiglio di sicurezza, un report dell’Unesco che anziché dedicarsi alla preservazione del patrimonio archeologico decide di lasciarsi andare a pesanti commenti anti israeliani, o il lavoro di qualche bella commissione a guida saudita o iraniana, alle Nazioni Unite c’è sempre una buona ragione per attaccare Gerusalemme. E come ha scritto ieri sull’edizione americana del Wall Street Journal Janice Halpern, all’accanimento sembra non esserci mai fine.

Dei tanti organismi onusiani che di recente hanno criticato e sanzionato, attaccato e condannato Israele, uno mancava da qualche anno: l’Organizzazione mondiale della sanità. L’emergenza Zika imperversa in mezzo mondo ed è pronta a rovinare le Olimpiadi brasiliane, ricorda Halpern; i focolai di Ebola sono stati appena spenti in Africa occidentale, e la febbre gialla azzanna l’Angola.

L’Organizzazione deputata a vegliare sulle emergenze sanitarie nel mondo è davvero impegnata, ed è comprensibile, dunque, che non abbia avuto tempo di trattare del disastro umanitario nello Yemen martoriato dalla guerra, degli ospedali bombardati dal governo siriano o della crisi in Venezuela, dove non si trovano siringhe per le iniezioni. Ma nessuna emergenza planetaria ha impedito ai solerti funzionari onusiani di stilare un report particolare, l’unico dedicato a un solo paese, sulle “condizioni sanitarie” in quell’inferno che è Israele, certo peggiore di tutti i luoghi sopracitati, dove urge indagare la situazione dei, e qui citiamo, “territori palestinesi occupati” e delle “alture occupate del Golan”. L’Oms, che si occupa di prevenire le pandemie, sta contribuendo al contagio dell’odio.

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