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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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Il Foglio Rassegna Stampa
12.05.2016 Il greggio dell'ayatollah arriva in Italia
Ma i problemi economici per l'Iran non sono finiti

Testata: Il Foglio
Data: 12 maggio 2016
Pagina: 3
Autore: la redazione
Titolo: «Il greggio dell'ayatollah arriva in Italia»

Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 12/05/2016, a pag. 3, l'editoriale "Il greggio dell'ayatollah arriva in Italia".

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Non solo missioni diplomatiche, convenevoli e statue coperte. Il rapido scambio di visite di capi di stato e delegazioni fra Italia e Iran sta già mostrando i primi effetti concreti, con l’arrivo tra pochi giorni di un carico di greggio iraniano acquistato dall’azienda italiana Iplom e trasportato dalla nave petroliera “Poetic” battente bandiera greca (che ieri navigava al largo delle coste egiziane). Altri acquistati da Saras ed Eni seguiranno presto. Quello in arrivo è il secondo carico di greggio dell’èra post sanzioni diretto verso un paese europeo (la prima volta in Spagna), riconfermando ancora una volta come l’Italia si sia voluta porre in prima linea tra i paesi occidentali nell’accogliere il rientro dell’Iran all’interno del sistema internazionale, soprattutto a livello economico.

L’economia iraniana, a sei mesi dalla fine ufficiale delle sanzioni, stenta però a decollare. E non sono una gran consolazione i primi carichi di greggio che partono per i mercati stranieri, venduti spesso sottocosto per riconquistare quote di mercato. Carichi che spesso provengono dalle enormi scorte accumulate negli anni di blocco delle vendite. Una volta esaurite le scorte, Teheran dovrà rimettere in moto a pieno regime i propri pozzi, che molti temono danneggiati dai molti anni di blocco di ricambi, riparazioni e rinnovamento. Un rinnovamento che, come tutto il resto nell’economia iraniana, ha bisogno di investimenti che sarebbero dovuti arrivare dopo la riammissione di buona parte delle banche iraniane nel circuito finanziario internazionale, che prosegue a rilento. Il motivo è che il processo di riammissione ha molti nemici: una lista lunga, che ha in cima gli stessi Stati Uniti.

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