martedi` 17 giugno 2025
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



Clicca qui






L'Osservatore Romano Rassegna Stampa
10.05.2016 Missili da Gaza, ma l'Osservatore Romano scrive di 'rappresaglia' israeliana
La disinformazione nella scelta delle parole

Testata: L'Osservatore Romano
Data: 10 maggio 2016
Pagina: 2
Autore: la redazione
Titolo: «Israele non vuole l'escalation»

Riprendiamo dall' OSSERVATORE ROMANO di oggi, 10/05/2016, a pag. 2, l'articolo "Israele non vuole l'escalation".

Per una volta L'Osservatore Romano non opera l'usuale inversione causa-effetto dei fatti e cita quanto accaduto nella Striscia di Gaza nel corretto ordine: il lancio di missili da parte di Hamas e, in un secondo momento soltanto, la risposta israeliana. La terminologia impiegata è però tutt'altro che neutra: "ripetuti lanci di razzi da parte di gruppi attivi nel territorio palestinese controllato da Hamas e le rappresaglie israeliane" lascia pensare che il lancio di missili da parte dei terroristi sia frutto di iniziative di gruppi isolati, mentre per Israele si utilizza il termine "rappresaglia".

Ecco l'articolo:

Immagine correlata

Israele «non vuole una nuova escalation di violenza nella Striscia di Gaza», ma agirà «se serve per mantenere la sicurezza». Lo ha assicurato il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, dopo alcuni giorni di alta tensione. «Continueremo a fare quanto necessario per combattere la minaccia dei tunnel segreti» ha aggiunto il premier, alludendo alle gallerie scavate — secondo Israele — da alcuni gruppi palestinesi per il traffico di armi. Come detto, nei giorni scorsi la situazione tra Israele e la Striscia di Gaza è tornata a farsi molto alta, con ripetuti lanci di razzi da parte di gruppi attivi nel territorio palestinese controllato da Hamas e le rappresaglie israeliane. Queste ultime hanno interessato in particolare il sud della Striscia.

Immagine correlata
Terroristi all'opera nella Striscia di Gaza

L'ultimo scambio di colpi è avvenuto ieri: l'aviazione israeliana ha bombardato due postazioni legate ad Hamas in risposta a un precedente lancio di razzi. Nessuna vittima segnalata; stando all'esercito israeliano, sarebbero state distrutte diverse strutture di Hamas. L'attacco ha segnato il quarto giorno consecutivo di recrudescenza della violenza tra i due territori che, nel 2014, furono contrapposti da un conflitto durato 54 giorni e che causò la morte di 2.251 palestinesi, in gran parte civili, e anche di 73 israeliani, tra i quali 76 soldati. L'offensiva causò — come hanno sottolineato molti analisti — un brusco rallentamento nelle trattative israelo-palestinesi fino a portare al completo stallo.

E proprio sul conflitto del 2014, in questi giorni, il controllore di Stato israeliano, Joseph Shapira, ha pubblicato un rapporto che solleva dei dubbi sul comportamento del Governo israeliano (alla guida c'era sempre Netanyahu) durante l'offensiva. Il rapporto — stando a quanto ne riportano i media israeliani che hanno potuto visionario — «è molto peggio del rapporto Winograd che analizzò gli sbagli compiuti durante il secondo conflitto in Libano» nel 2006. L'ufficio di Netanyahu ha già espresso una posizione molto critica nei confronti del documento, mettendo apertamente in discussione le capacità di analisi di Shapira.

Per inviare la propria opinione all' Osservatore Romano, telefonare 06/69883461, oppure cliccare sulla e-mail sottostante 


ornet@ossrom.va

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT