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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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Informazione Corretta Rassegna Stampa
04.05.2016 Violenze di massa dei musulmani in Germania: la dimostrazione che i media hanno cercato di censurare la notizia
Commento di Roberto Giardina

Testata: Informazione Corretta
Data: 04 maggio 2016
Pagina: 1
Autore: Roberto Giardina
Titolo: «Violenze di massa dei musulmani in Germania: la dimostrazione che i media hanno cercato di censurare la notizia»

Violenze di massa dei musulmani in Germania:  la dimostrazione che i media hanno cercato di censurare la notizia
Commento di Roberto Giardina


Le dichiarazioni del poliziotto sulle violenze della notte di San Silvestro,
questo è il documento originale pubblicato dai giornali tedeschi

BERLINO – Ancora una rivelazione tardiva sulla notte di violenze da parte di un migliaio di giovani arabi a San Silvestro a Colonia. Due funzionari di polizia hanno riferito al Landtag, il parlamento regionale, della Nord Renania Westfalia, che si tentò di censurare il loro primo rapporto: Vergewaltigung, violenza sessuale, termine da non usare. Ma i due agenti si opposero alla censura. Il Kriminalhauptkommissar Jürgen H., ha riportato con precisione la telefonata con un superiore: “Alla mattina, avevo inviato la prima “WE-Meldung” (una notizia su Wichtige Ereignisse, fatti importanti), e venni chiamato da un dirigente del Comando. Non dovevo usare il termine “violenza”…quello che lei descrive non è una violenza carnale.” Si doveva usare il termine “molestie”. “Il mio superiore usò un tono aspro, senza voler sentire il mio parere…una ragazza di 19 anni era stata circondata da un gruppo di giovani arabi…erano quaranta o cinquanta…rimase completamente in il loro balia, e venne prenetata con le dita…se questa non è violenza`…”

Oltre 400 donne hanno presentato denuncia per abusi di vario grado, ma finora si è giunto solo alla condanna di un aggressore a Düsseldorf: dovrá scontare un anno senza condizionale. La deposizione è stata confermata da un collega, il commissario Joachim H., che aveva potuto seguire il colloquio telefonico. Per giorni le autorità cercarono di tenere nascosti i fatti. Il primo rapporto ufficiale pubblicato dal Ministero degli Interni regionale sostenne che la notte si era svolta normalmente. Solo il cinque gennaio, la prima notizia di appena un minuto allo ZDF, il secondo canale pubblico. Si temeva che le violenze di Capodanno avrebbero rafforzato i movimenti populisti, dopo l´arrivo di un milione e 100mila profughi in meno di tre mesi.

I due commissari non hanno potuto ricordare l´identitá del dirigente che ha cercato di imporre loro una versione addomesicata del rapporto. Il ministro degli Interni, Rolf Jäger, si è dovuto dimettere, ma il governo del Land continua a sostenere che non ci alcun tentativo di manipolare i fatti e di imporre il silenzio a tv e giornali. Ma si è ottenuto l´effetto opposto. L´AfD, il movimento populista, ha trionfato nelle tre elezioni regionali del 13 marzo, sfiorando il 20 per cento, e superando nel Baden-Würrtemberg l´Spd, il partito socialdemocratico.

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Ed è crollata la credibilità dei media. Tre tedeschi cinque, il 60 per cento, sono sempre convinti che quotidiani, riviste e tv non siano indipendenti, secondo un sondaggio molto dettagliato condotto per conto della Bayerische Rundfunk, la radio bavarese, e diffuso dal magazin online Meedia. Disastroso il risultato per le riviste a cui crede ancora appena il dieci per cento, e per i giornali popolari crollati al 7. E al primo posto è la “Bild Zeitung”, il quotidiano più venduto d´Europa (2,5 milioni di copie). Il 60 per cento è convinto che i media eliminino le notizie che ritengono indesiderate. Il 55 % è convinto che giornali e tv appoggino il governo e le grandi imprese, trascurando l´interesse dei cittadini. Solo il 27 per cento crede che i giornalisti informino volutamente in modo sbagliato, ma il 65 ritiene che non siano liberi.

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Roberto Giardina
 


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