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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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Il Foglio Rassegna Stampa
21.04.2016 BDS: i boicottatori di Bologna imparino dall'Università di Chicago
No al movimento antisemita e razzista

Testata: Il Foglio
Data: 21 aprile 2016
Pagina: 3
Autore: la redazione
Titolo: «La Scuola di Chicago»

Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 21/04/2016, a pag. 3, l'editoriale "La Scuola di Chicago".

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BDS costruisce la propaganda contro Israele:
Soldato israeliano: "Ciao bel bambino..."
"Taglia! Ci serve più odio! Al mondo questo non interessa!"

Mentre l’appello lanciato da un gruppo di accademici italiani per il boicottaggio delle università israeliane continua a ricevere consensi (sono oltre 300 le firme raccolte tra professori e ricercatori), una lezione di libertà giunge da uno degli atenei più prestigiosi al mondo. L’Università di Chicago ha infatti emanato un comunicato in cui annuncia di non volere in alcun modo interrompere le partnership con le aziende impegnate in attività commerciali in Israele, e ribadisce la sua opposizione “a ogni forma di boicottaggio accademico nei confronti di specifiche nazioni, inclusa Israele”.

La celebre università americana, con sede a Hyde Park, ha motivato la sua decisione sottolineando come il ricorso al boicottaggio o ad altre forme di pressione non farebbe altro che “sminuire il contributo distintivo offerto dall’università”, cioè garantire ai professori e agli studenti un ambiente che consenta la massima libertà di discussione sulle varie tematiche pubbliche. L’università, che nella sua storia ha prodotto ben 89 premi Nobel, ha rivendicato la sua costante politica di opposizione ai boicottaggi accademici, ricordando di aver espresso questa posizione già nel 2007 e nel 2013: “Fin dalla sua fondazione, la libertà di ricerca della conoscenza ha rappresentato il valore più alto di questa università. Professori e studenti dovrebbero essere liberi di svolgere le loro attività di ricerca e di educazione in giro per il mondo, e di dar vita a forme di collaborazione sia all’interno che all’esterno del mondo accademico, incoraggiando il confronto con tutti i diversi punti di vista”.

“Per questa ragione – conclude il comunicato – l’università continuerà fermamente ad opporsi al boicottaggio di istituzioni accademiche in ogni regione del mondo, incluse le recenti iniziative contro le istituzioni israeliane”. Un messaggio da recapitare agli accademici italiani che alla libertà di ricerca sembrano preferire il boicottaggio anti israeliano, spesso in nome di una doppia morale. Come nel caso dell’Università di Bologna, i cui docenti – come raccontato su queste colonne martedì scorso – pur essendo in prima fila nell’appello contro lo stato di Israele a sostegno di una fantomatica libertà, hanno da poco stipulato un accordo di collaborazione e di “promozione del dialogo” con le liberissime università dell’Arabia Saudita.

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