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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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Avvenire Rassegna Stampa
01.04.2016 Ebraismo è speranza
Riccardo De Benedetti recensisce Yosef Hayim Yerushalmi

Testata: Avvenire
Data: 01 aprile 2016
Pagina: 13
Autore: Riccardo De Benedetti
Titolo: «Rileggere la storia del popolo ebreo per riscoprire la forza della speranza»

Riprendiamo da AVVENIRE di oggi, 01/04/2016, a pag. 13, con il titolo "Rileggere la storia del popolo ebreo per riscoprire la forza della speranza", la recensione di Riccardo De Benedetti.

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Yosef Hayim Yerushalmi

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La copertina (Giuntina ed.)

Tra le virtù teologali la speranza ha un posto intermedio, tra fede e carità. Ma il sospetto è che si tratti di una posizione dovuta alla necessità di conservare un certo ritmo nell'elencazione non una vera gerarchia. Potrebbe ben essere la prima, nessuno, credo, avrebbe di che obiettare. Ma questa è la posizione che la speranza ha nel mondo cristiano.

Come stanno le cose in quello ebraico? Giuntina pubblica un volumetto di nemmeno cento pagine nel quale uno storico della cultura ebraica, la insegnò alla Columbia University per tanti anni, come Yosef Hayim Yerushalmi, ne parla collegandola ai due eventi che costruiscono e decostruiscono la storia degli ebrei: l'esilio e la diaspora. Si potrebbe dire, senza essere irriverenti, che le speranza per gli ebrei nasce dall'aver fatto di necessità virtù. Uscire dalla propria terra, cacciati e dispersi, disseminati a mo' di semente qua e là nell'orbe, esige la forza della speranza unita alla memoria.

Yerushalmi fu, tra l'altro, autore di un fortunato e indispensabile libretto, Zakhor. Storia ebraica e memoria ebraica, nel quale sottolinea come l'obbligo della memoria sia comandamento biblico e non solo necessità storica dovuta alle tragiche peripezie del suo popolo. La speranza ebraica è eminentemente collettiva, «speranza di fronte a una sconfitta storica» che si prolunga almeno dalla distruzione del Tempio fino al 1948. Assume forme diverse la cui storia, in questi due brevi saggi, uno del 1984 e l'altro del 1997, dodici anni prima della sua morte, Yerushalmi indica come compito futuro della ricerca.

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"Zakhor", un libro da non perdere sul ruolo della memoria nell'identità ebraica

Il tema della speranza allude decisamente alla soluzione non tanto e non solo della condizione materiale di un popolo, di una fede o di una confessione, quanto alla dimensione redentiva che la sua presenza storica è chiamata a compiere, insomma al tema della salvezza e del molo della fede nella storia. La speranza ebraica, sottolinea più volte Yerushalmi, non si nutre solo dell'attesa futura, ma si fa nel qui ed ora della partecipazione alle sorti dei popoli e delle nazioni che gli ebrei attraversano e degli «sforzi compiuti dai sopravvissuti per ristabilire la loro comunità devastata». Quest'ultima è indicazione utile anche alle comunità cristiane che vivono troppo spesso il tempo presente come un tempo di esilio e di abbandono della speranza.

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