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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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Angela Merkel, i profughi, Israele e le elezioni 15/03/2016

Nel commento di Ugo Volli alle recenti elezioni regionali in Germania, mi è parso di cogliere un atteggiamento di ingratitudine verso la cancelliera federale. Il commentatore, giustamente preoccupato dalla politica eccessivamente aperturista del governo tedesco nei confronti del fenomeno migratorio, sembra però dimenticare quanto la Germania di Angela Merkel sia sempre stata potente sostenitrice di Israele e delle sue ragioni nel complesso quadro mediorientale. Non solo, la Germania è da anni una sorta di generoso bancomat a vantaggio dello stato ebraico, con forniture di infrastruture a sistemi d'arma tecnologicamente avanzati a condizioni di assoluto favore. Perchè, dunque, ignorare questa peculiarità nelle relazioni fra i due Paesi? E' per certi versi quello che succede al tanto vituperato Obama, dimenticando che lo stesso ha di recente portato gli aiuti militari ad Israele a oltre tre miliardi di dollari l'anno, se non vado errato. Forse una valutazione degli eventi più serena e meno condizionata da pregiudizi potrebbe essere un utile contributo al perseguimento della verità.

Alessandro Bortolami

Gentile lettore, la politica dell'appoggio alla capacità di autodifesa di Israele è un principio della politica tedesca da molti anni e fa parte del riconoscimento della Germania della sua responsabilità per la Shoà. Non è dunque una iniziativa della Merkel, ma qualcosa di più generale. Io sono convinto che la serietà della Germania nel fare i conti col proprio passato meriti non riconoscenza (questo non è proprio il concetto giusto) ma apprezzamento, per esempio in confronto al rifiuto della Turchia di riconoscere il genocidio armeno. Ma questo non implica certamente un atteggiamento acritico. Come cittadino europeo credo di avere tutto il diritto di discutere le scelte politiche della Merkel sull'immigrazione, anzi di considerarle disastrosamente sbagliate. Anche la politica di Obama sulle forniture militari a Israele non sono certo una sua iniziativa, ma derivano da una tradizione di molti decenni, da una collaborazione tecnologica che è molto utile anche alle forze armate americane e soprattutto da una pressione popolare e congressuale pro-Israele, cui Obama ha cercato chiaramente di contrapporsi, senza riuscire ad annullarle.

Ugo Volli


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