Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
Turchia e Israele: sarà possibile la riconciliazione? Ma il regime di Erdogan appoggia sempre Hamas
Testata: Il Foglio Data: 15 marzo 2016 Pagina: 3 Autore: la redazione Titolo: «I patti con Erdogan»
Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 15/03/2016, a pag. 3, l'editoriale "I patti con Erdogan".
Recep Tayyip Erdogan, Benjamin Netanyahu
Domenica il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha condannato l’attentato che ha ucciso 34 passanti ad Ankara, in Turchia, e ha manifestato la sua “solidarietà con il popolo turco nella guerra al terrorismo”. Può sembrare una formalità di rito, ma è l’ultima novità in una partita internazionale importante tra Gerusalemme, Ankara e Mosca. Come aveva notato a gennaio la tv israeliana Channel 2, il governo israeliano non ha condannato in modo esplicito i precedenti attentati in Turchia, andando contro il consiglio del proprio ministero degli Esteri, come risposta al fatto – secondo alcuni funzionari citati dal programma – che “la Turchia non condanna gli attentati dei palestinesi contro gli israeliani”. La condanna di Netanyahu potrebbe essere il segnale che il processo di riconciliazione tra Turchia e Israele è in fase avanzata, dopo il quasi azzeramento delle relazioni diplomatiche in seguito ai fatti della nave Mavi Marmara, nel 2010. Prima però ci sono ancora questioni da risolvere: tra le condizioni c’è per esempio la rimozione di uomini e sedi di Hamas dalla Turchia, da dove si organizzano operazioni contro Israele. Se le relazioni tornassero alla normalità, i due governi potrebbero parlare di un contratto enorme che riguarda il gas davanti alle coste israeliane: la Turchia cerca un fornitore alternativo alla Russia, gli israeliani cercano un compratore. L’economia, l’isolamento internazionale e la buona volontà di Israele hanno costretto Erdogan al dialogo. Buon segno, anche se il presidente turco ha ancora tutto da dimostrare, in Siria e sui migranti.
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