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Luce nel buio del tunnel. Come gli ostaggi a Gaza celebravano Hanukkah 13/12/2025

Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.



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Il Fatto Quotidiano Rassegna Stampa
04.03.2016 Sei donne in nome dei Giusti
Cronaca di Gianni Barbacetto

Testata: Il Fatto Quotidiano
Data: 04 marzo 2016
Pagina: 17
Autore: Gianni Barbacetto
Titolo: «Sei donne in nome dei Giusti di tutto il mondo»

Riprendiamo dal FATTO QUOTIDIANO di oggi, 04/03/2016, a pag. 17, con il titolo "Sei donne in nome dei Giusti di tutto il mondo", la cronaca di Gianni Barbacetto.

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Gabriele Nissim

Sonita Alizadeh, 19 anni, è una rapper che in Afghanistan si è opposta con le sue canzoni alla consuetudine delle spose bambine. Halima Bashir, medico, si è a lungo impegnata a favore delle donne vittime di violenza nel Darfur. Vian Dakhil è la deputata yazida nel Parlamento iracheno che ha denunciato al mondo la violenza sulle donne e il tentativo di genocidio degli Yazidi perpetrato dall'Isis. Flavia Agnes è un avvocato che si batte per i diritti delle donne in India. Azucena Villaflor è una delle Madri di Plazade Mayo. Felicia Impastato è la madre di Peppino, ucciso a Palermo dalla mafia. Sono le sei donne che saranno protagoniste, quest'anno, della Giornata europea dei Giusti.

E' stato il Parlamento europeo, nel 2012, a decidere che il 6 marzo di ogni anno sarebbe stato dedicato al ricordo dei Giusti, le persone che nei tempi bui della storia si sono assunte la responsabilità morale di aiutare chi è perseguitato e considerato un essere superfluo o addirittura dannoso per l'umanità.

Giusti sono coloro che hanno salvato gli ebrei dalla Shoah. Ma Giusti sono anche quelle donne e quegli uomini che in altre situazioni storiche e politiche hanno deciso di salvare esseri umani anche contro le istituzioni, le autorità, le convinzioni prevalenti. A loro sono di anno in anno dedicati alberi nei Giardini dei Giusti piantati via via in molte città d'Europa, a partire da Milano. Merito soprattutto di Gabriele Nissim, che da anni anima Gariwo, l'associazione che promuove il riconoscimento dei Giusti nel mondo. 

Quest'anno la Giornata europea è dedicata alle donne e durerà, non a caso, dal 6 all'8 marzo, festa delle donne. "Le donne si sono caricate sulle spalle, sempre e comunque, un fardello troppo pesante, il dolore del mondo intero", scrive Ulianova Radice, una delle colonne di Gariwo. Nei prossimi giorni ci saranno iniziative in tutta Europa, a Milano, Palermo, Roma, Firenze, Assisi, Praga, Londra, Varsavia.

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IERI, CON LA SCENA pubblica occupata da regimi totalitari, c'era chi organizzava macchine di morte per eliminare dalla faccia della terra gli esseri considerati inquinanti: ebrei, armeni, tutsi... Una "purificazione" dell'umanità dalla presenza dei diversi. Oggi questa idea ha preso altre forme, ma non è scomparsa. "C'è chi, come l'Isis, uccide in nome della religione e vuole creare una terra liberata dagli infedeli", dice Gabriele Nissim, "una terra dove la donna è sottomessa e il patrimonio archeologico dell'umanità distrutto, come a Palmira. Ma anche nella nostra Europa riappare l'idea di una barriera: nei confronti dei migranti che premono sulle nostre frontiere per sfuggire a guerre e persecuzioni. Da noi fortunatamente non si uccide", continua Nissim, "ma chi erige muri in Ungheria, Danimarca, Austria, Macedonia, chi si rifiuta di costruire una politica comune di accoglienza - come è accaduto nei confronti degli ebrei che venivano perseguitati in Germania e in Europa centro-orientale - abbandona quell'idea di solidarietà umana che era alla base del manifesto di Albero Spinelli e del progetto di Europa nato dopo le macerie della Seconda guerra mondiale".

Dobbiamo allora arrenderci a questa deriva ineluttabile? A un Medio Oriente in mano agli integralisti e a un'Europa in balia della paura e dell'indifferenza? No, risponde Nissim. "Dobbiamo continuare a guardare le donne egli uomini che difendono a ogni costo la dignità umana. Dobbiamo raccontare le loro storie. Siano quelle di chi si oppone ai genocidi o di chi presta aiuto ai migranti, come i cittadini di Lampedusa, la Guardia costiera, la comunità di Sant'Egidio". I Giusti rimangono anonimi e nascosti se noi continuiamo a tacere. Raccontare le loro azioni getta sul mondo una luce di speranza nel futuro.

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