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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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Corriere della Sera Rassegna Stampa
20.02.2016 Libia: 40 terroristi sotto le bombe Usa mentre ascoltano un sermone
I kattivi americani si svegliano. Commento di Guido Olimpio

Testata: Corriere della Sera
Data: 20 febbraio 2016
Pagina: 8
Autore: Guido Olimpio
Titolo: «Bombe dal cielo sui jihaditi radunati per un sermone: 40 morti in Libia»

Riporendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 20/02/2016, a pag.8, con il titolo " Bombe dal cielo sui jihaditi radunati per un sermone: 40 morti in Libia", la cronaca di Guido Olimpio.

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Noureddine Chouchane,addestrato in Italia                  Guido Olimpio

Pesante raid americano a Sabrata, in Libia. Caccia hanno colpito una fattoria usata dall’Isis come centro d’addestramento, decine le vittime. Secondo il New York Times uno degli obiettivi dell’operazione era Noureddine Chouchane, un terrorista considerato l’ispiratore di numerosi attentati in Tunisia. L’incursione è stata condotta dopo l’arrivo di numerosi militanti nel sito, tenuto d’occhio dall’intelligence e probabilmente dai droni. Sembra che all’interno del campo la maggioranza fosse rappresentata da estremisti d’origine tunisina. E tra loro, appunto, Chouchane. Non è però chiaro se lui sia tra le vittime, sono in corso verifiche.Quanto al bilancio si parla di 30-40 vittime, in gran parte mujaheddin. Anche se alcuni fonti riferiscono di vittime civili, compresi dei bambini. Gli specialisti dell’area sostengono che Sabratha è diventato, da tempo, un centro nevralgico per lo Stato Islamico. Qui si sono preparati alcuni elementi poi coinvolti in attacchi nella vicina Tunisia. Come la strage del Bardo - 22 morti, marzo 2015 - e quella dei turisti sulla spiaggia di Sousse, 38 gli assassinati. Dunque l’incursione ha rappresentato un colpo duro, un’operazione per disarticolare una struttura rilevante. Non l’unica.Il Califfo può contare su oltre 5 mila seguaci in Libia e altri sarebbero in arrivo sia dal teatro siro-iracheno che dal fronte africano. Nelle scorse ore, indiscrezioni sui media statunitensi sostenevano che la Casa Bianca aveva detto no ad una massiccia campagna di bombardamenti su Sirte, un’opzione suggerita dai generali a Obama. Il presidente avrebbe deciso, invece, di proseguire con missioni mirate per eliminare figure chiave dell’islamismo radicale. L’episodio di Sabratha, infatti, segue altri raid condotti da velivoli e droni, ma anche attività delle forze speciali. Attività che ha portato all’eliminazione o alla cattura di militanti di alto livello.

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