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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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Rassegna Stampa
19.02.2016 Onu: ecco che cos'è, senza le ipocrisie con cui viene sempre presentato
Analisi di Fiamma Nirenstein

Testata:
Autore: Fiamma Nirenstein
Titolo: «Se l'Onu si è trasformato in una grande moschea»

Riprendiamo dal GIORNALE di oggi, 19/02/2016, a pag. 12, con il titolo "Se l'Onu si è trasformato in una grande moschea", l'analisi di Fiamma Nirenstein.

A destra: il Consiglio dei diritti umani dell'Onu

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Fiamma Nirenstein

L'Onu riesce sempre a farti sbarrare gli occhi nonostante ormai il suo catalogo sia classicamente impregnato di odio antioccidentale, ossessione antisraeliana, abbandono dei diritti umani. Anche stavolta la famosa esperta Anne Bayefsky ci accompagna nei corridoi dell'edificio vetrato ornato, a New York, di tutte le bandiere del mondo. Ma un'occhiata all'interno ci porterà nell'edificio dell'Assemblea generale, a uno stupefacente cumulo di tappeti da preghiera e anche a mucchi di scarpe. La preghiera è certamente una bella cosa, ma dentro l'Onu sembra essere praticata pubblicamente (un po' come si vide nei boulevard di Parigi, o in piazza del Duomo a Milano) soltanto da una fede anche oltre la sala da meditazione che era nata per ospitare qualsiasi fede. Fu creata nel 1957 con la supervisione dell'allora segretario Dag Hammarskjold che voleva «uno spazio in cui le porte possano essere aperte alle infinite terre del pensiero e della preghiera».

Adesso, lo spazio è prenotato dalle 11,45 alle 3 (l'Onu non dice da chi) ogni giorno. Le preghiere musulmane sono divenute così popolari che i tappetini e le scarpe strabordano anche sui percorsi turistici. I cristiani, gli ebrei, gli indu, invece, ed è certo una loro scelta, non compaiono mentre la fede islamica ci tiene a mostrarsi dentro il Consiglio Generale. Tutto questo non è folclore: per quanto la religione debba essere sempre rispettata in quanto tale, tuttavia qui non si può fare a meno di considerarne l'espressione strabordante come un simbolo dell'intera vicenda onusiana.La storia dell'Onu, nato nel dopoguerra per diventare il difensore dei diritti umani contro la violenza e la dittatura dopo gli orrori passati, è stato poi divorato da logiche interne.

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Ban Ki-moon, Segretario generale dell'Onu

La presenza strabordante di Paesi non democratici, soprattutto del blocco islamico (57 membri dell'Organizzazione per la Cooperazione Islamica) e dei cosiddetti «Paesi non allienati» (120) ha condotto a una sistematica demolizione dello scopo basilare dell'Onu, che ha 193 membri: è una pura questione matematica. Così è stato sempre impossibile definire unanimemente il terrorismo, e possibile invece (sin dall'82) legittimare «la lotta dei popoli contro le occupazioni con tutti i mezzi a disposizione», evitare la difesa delle persone omosessuali nell'ambito dei diritti umani, seguitare a far circolare l'idea che la carta islamica dei diritti, in cui le donne sono discriminate e la sharia auspicata, sia una valida sostituta per quella approvata dalle Nazioni Unite, fare di Israele uno stato canaglia con mille invenzioni pazzesche, e rendere un Paese che rappresenta lo 0,1 per cento della popolazione mondiale oggetto del 40 per cento circa delle risoluzioni dell'Assemblea e del Consiglio per i diritti umani, ignorare le grandi stragi, mettere Paesi come la Cina, la Libia, l'Arabia Saudita in posizioni preminenti nel Consiglio e in commissioni delicate e importanti come quelle per i diritti delle donne...Insomma l'immagine di tappeti e scarpe è difficile da collocare in un ambito puramente religioso, quando pochi giorni fa Ban Ki Moon ha dichiarato che i quotidiani attacchi terroristici a Israele sono frutto della frustrazione causata dal ritardo di una ripresa delle trattative, mentre i giovani terroristi inneggiano alla Moschea di Al Aqsa e dichiarano su Facebook e ovunque possono il loro odio razzista per gli ebrei. Ma questo all'Onu non si dice, non si è mai detto, anzi, l'esaltazione della «causa palestinese» ne è uno dei maggiori oggetti di attivismo, mentre niente si fa per i milioni di vittime della corrente ondata di assassinii e di terrore in Medio Oriente.

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