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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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La Stampa Rassegna Stampa
30.01.2016 Se Washinton e Londra spiano Israele non è reato. Il contrario, sì
Cronaca di Francesco Semprini

Testata: La Stampa
Data: 30 gennaio 2016
Pagina: 14
Autore: Francesco Semprini
Titolo: «Droni israeliani 'spiati' da Washington e Londra»

Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 30/01/2016, a pag.14, con il titolo "Droni israeliani 'spiati' da Washington e Londra", l'articolo di Francesco Semprini.

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Un drone israeliano                                          Jonathan Pollard

Se Washington (caso Pollard, 30 anni passati un una galera americana) insieme a Londra spia Israele è una non notizia, ma se avviene il contrario - Pollard, appunto - allora lo spionaggio va condannato e punito, con il consenso internazionale. Se a spiare è Washington è normale amministrazione. Ecco perchè difendiamo a spada tratta una certa disinvoltura di Bibi Netanyahu nei confronti degli Usa.
Penosa, tra l'altro, la giustificazione americana.

Ecco la cronaca:

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Francesco Semprini

«Anarchist», questo il nome in codice dell'operazione grazie alla quale americani e britannici sorvegliavano le attivi-ta israeliane condotte con droni e aerei da combattimento. Un nuovo capitolo dell'ampia saga delle intercettazioni «selvagge» eseguite dagli Stati Uniti non solo all'interno dei confmi nazionali, ma anche nei confronti di alleati storici, come alcuni Paesi europei e, appunto, lo Stato ebraico. Le intelligence di Usa e quella di sua Maestà avevano avviato il programma già nel 2000, tenendo sotto controllo le atti-vita condotte da Israele con i velivoli senza pilota. Nel 2008 sono state estese agli aerei da combattimenti utilizzati con la ripresa delle ostilità con Gaza secondo quanto rivelato dagli incartamenti di Edward Snowden, la talpa del «Datagate», i cui frammenti sono stati rimessi insieme da Yediot Ahronot, Der Spiegel e Intercept. Non mostra sorpresa il ministro per le Infrastrutture nazionali e già responsabile del dicastero per la sicurezza, Yuval Steinitz, il quale tuttavia si dice «deluso» per il comportamento degli alleati. II programma di intercettazioni era stato messo a punto dal Quartier generale delle comunicazioni inglese in collaborazione con la Sicurezza nazionale Usa (Nsa) e ha monitorato da Cipro i droni e gli aerei israeliani. L'obiettivo era quello di monitorare le atti-vità nell'ipotesi di un eventuale attacco israeliano all'Iran.

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