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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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La Stampa Rassegna Stampa
18.01.2016 Forse Renzi comincia a capire l'errore di aver creato una incompetente/dannosa Mogherini
Ma ormai è tardi. Gli servirà di lezione ?

Testata: La Stampa
Data: 18 gennaio 2016
Pagina: 3
Autore: F.M.
Titolo: «Quel feeling che si è rotto con Mogherini»

Riprendiamo dalla STAMPA l'articolo "Quel feeling che si è rotto con Mogherini".

Matteo Renzi comincia a capire l'errore fatto quando ha voluto Federica Mogherini prima alla Farnesina e poi come rappresentante della politica estera dell'Ue. Mogherini si è dimostrata ad ogni occasione incompetente, e di fatto pericolosa per le sue scelte, ma il danno, da parte di Renzi che l'ha voluta, ormai è fatto.

Ecco l'articolo:

Immagine correlata
Federica Mogherini, Matteo Renzi

A Palazzo Chigi l’allarme rosso era scattato da ormai quattro ore, ma nel suo studio Matteo Renzi continuava ad essere di umor nero, ancora incerto su come calibrare la sua reazione all’intemerata di Jean-Claude Juncker: in questo agitato contesto un collaboratore ha segnalato al capo del governo la dichiarazione di Federica Mogherini, Alto rappresentante europeo per la politica estera. Renzi ha iniziato a leggere le parole della Mogherini: «È stupido creare divisioni in seno all’Europa. In Europa abbiamo bisogno di essere uniti di fronte alle tante crisi». Renzi, con uno sguardo nel quale lo stupore è stato soppiantato dalla rabbia, ha continuato la lettura: «In Europa c’è tanto che possiamo fare soltanto se siamo uniti. L’Italia è un grande paese europeo. L’Italia ha bisogno dell’Europa e l’Europa ha bisogno dell’Italia».

Il presidente del Consiglio, diffidente di natura, non ha avuto più dubbi, scorrendo una dichiarazione subito bollata come pilatesca: «Ma con chi sta Federica? Invece di avvisarci su quel che si muove in Commissione, sui principali dossier fa queste dichiarazioni!». Renzi è un fiume in piena e la “schiuma” polemica si muove tutta attorno allo stesso concetto: nel momento in cui il governo avrebbe bisogno di un pubblico sostegno, la rappresentante italiana in Commissione si defila. L’analisi che a caldo facevano a palazzo Chigi è inesprimibile in pubblico: davanti ad un conflitto così aspro e personale tra il capo della Commissione europea e il capo di uno dei Paesi fondatori dell’Unione europea, Federica Mogherini si è lasciata “assorbire” dagli euro-leader, Juncker in testa, tralasciando di curare gli interessi dell’Italia. Come dimostra la storia dell’Ue: i commissari di tutti i Paesi svolgono un mandato europeo, ma senza mai perdere di vista gli interessi nazionali. L’irritazione di Renzi è moltiplicata dal fatto che, ai tempi delle nomine europee, è stato lui a volere Federica Mogherini e a battersi perché la spuntasse. Ma oramai da mesi il feeling si è rotto e, a parte le occasioni pubbliche, i due non si parlano a tu per tu da quasi un anno.

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