Il disastro turco prossimo venturo
Cartoline da Eurabia, di Ugo Volli
A destra: l'islamismo divora la Turchia
Cari amici,
l'impero romano cadde quando non fu più in grado di difendere i propri confini e ne affidò la custodia a quelli che volevano penetrarvi o vi erano di recente immigrati. Non dico che questa sia la causa ultima della catastrofe che provocò un completo rimescolamento della civiltà e un'eclissi culturale economica e politica di alcuni secoli; sulle ragioni di un collasso così veloce e tragico si discute da sempre, e certo io non sono competente per intervenire su questo tema. Ma certo la dinamica in cui avvenne tanta distruzione ha soprattutto l'aspetto di una implosione militare di uno stato che si era costituito sulla forza delle sue legioni.
Ora che succede in Europa? Quest'anno l'Unione Europea ha rinunciato a difendere i suoi confini. Qualunque gruppo, famiglia, singola persona si presentasse dal Mediterraneo, dal “percorso balcanico”; presto anche da quello nordico, per fortuna ancora non da quello iberico (fin che tiene l'ottimo governo Rajoy, che ha anche risanato l'economia spagnola, ma rischia di essere travolta da movimenti di cialtroni finanziati dall'Iran e dal Venezuela), è stato fatto passare, senza neanche chiedergli i documenti che spesso non aveva. Ci sono oltre un milione e mezzo di clandestini arrivati in Europa quest'anno, di cui nessuno sa chi siano davvero, perché sono qui, neppure da dove vengano e cosa vogliano; in cambio governi, comuni, parrocchie, soprattutto ben pagate cooperative bianche e rosse li “accolgono”, cioè danno loro alloggio, vitto, persino soldi - senza chiedere niente in cambio.
Recep Tayyip Erdogan con Angela Merkel
Ma i troppi sono troppi anche per chi ha demenzialmente promosso questa invasione, a partire dalla Merkel: non c'è più lo spazio e neanche i soldi per “accoglierli”, la gente non ne può più, grazie a questa accoglienza il numero di stupri in Svezia è cresciuto di venti volte. E allora che si fa? Si mettono i poliziotti e se non basta i militari alla frontiera, si allestiscono i confini come sempre sono stati, con muri e fili spinati per impedire a chi non avesse i documenti di ignorarli? Ma neanche per sogno, queste sono cose lasciate a quei “fascisti” di ungheresi, spagnoli e perfino greci. No i confini non si difendono, si fanno difendere agli altri. Ecco che nelle ultime settimane la democratica Europa (e in particolare quella santa donna di Angela Merkel) ha fatto prima campagna per un grottesco e arrogante dittatore, corrotto, antidemocratico, complice dei terroristi dell'Isis, con più di una zampina nella strategia della tensione, che risponde al nome di Erdogan. Dopo questa garanzia europea che ha contribuito alla credibilità interna del grottesco “sultano” e lo ha potentemente aiutato nella vittoria elettorale (ma ha distrutto una volta per tutte ogni possibile pretesa a un'impostazione morale della politica estera europea), nell'ultima settimana, proprio mentre la Turchia abbatteva senza provocazione l'aereo russo e mentre Erdogan definiva “un incidente” l'assassinio in piena piazza di uno dei più importanti dirigenti dell'opposizione (ciò che neppure Mussolini si era permesso con Matteotti), l'Unione Europea ha appaltato alla Turchia la difesa delle sue frontiere, in cambio di 2 miliardi di euro, della riapertura delle trattative per l'ingresso della Turchia nell'Unione Europea e della prossima ammissione SENZA VISTO dei cittadini turchi in Europa. Nel frattempo, guarda caso, la polizia Italiana ha sequestrato a Trieste un container di armi automatiche diretto dalla Turchia a Bruxelles (vi dice niente la destinazione?). Dopodiché nessun euroburocrate o governante tedesco ha fatto una piega, ma a me sembra chiaro che ogni attentato terroristico che avverrà in Europa richiamerà la responsabilità politica di Merkel, Mogherini e degli altri (tutti i 28 stati) che hanno accettato queste condizioni. Per non parlare delle tensioni etniche e religiose che ne verranno. Non sapendo difenderci dall'invasione, ci chiamiamo in casa l'islamismo o la reazione fascista.
Io non so se sia giusto paragonare l'Europa all'Impero romano, diciamo che mi sembra un po' esagerato. Ma se si è nani ci si può fare male anche crollando non da una montagna ma da uno sgabello. E a me pare chiarissimo che il crollo è in corso. Non sta a un osservatore politico privo di qualunque potere come me fare proposte. Dico solo questo: che alle prossime elezioni voterò per chiunque (ripeto CHIUNQUE) promuova una mobilitazione popolare per impedire l'apertura dei confini, la trattativa per l'adesione turca all'Unione, la libera circolazione dei turchi (non solo dei terroristi, anche degli altri, sono 80 milioni per lo più di contadini poveri poco educati e ferventemente musulmani: e vi figurate che succede se il dieci o venti per cento di loro decide che ha voglia di insediarsi a casa nostra? E' un'emergenza contro cui nessuno si muove, che nessuno denuncia. Un disastro annunciato e voluto dai nostri illuminati governanti.
Ugo Volli