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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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Il Foglio Rassegna Stampa
28.11.2015 Renzi condivide il boicottaggio UE contro Israele ?
Dovrà rispondere in Aula

Testata: Il Foglio
Data: 28 novembre 2015
Pagina: 3
Autore: Editoriale
Titolo: «In Aula, contro il boicottaggio d'Israele»

Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 28/11/2015, a pag.3, l'editoriale dal titolo " In Aula, contro il boicottaggio d'Israele".

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Massimo Parisi   Renzi alla Knesset: dalle parole ai fatti ?

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La battaglia del Foglio contro la marchiatura dei prodotti israeliani decisa dall’Unione europea – che ha già raccolto oltre cinquemila firme, tutte disponibili sul sito – è sbarcata in Parlamento. Con un’interpellanza presentata da parlamentari di diversi gruppi politici (primo firmatario è Massimo Parisi, Ala), si è chiesto ai ministri dello Sviluppo economico e degli Esteri se il governo condivida la scelta della Commissione europea, con quale dicitura saranno etichettati i prodotti provenienti dagli insediamenti israeliani nel Golan e in Cisgiordania e se l’esecutivo intenda proporre a Bruxelles l’adozione di provvedimenti simili in relazione a merci provenienti da territori occupati da altri stati “come ad esempio il Tibet e il Sahara occidentale”. Il sottosegretario allo Sviluppo economico, Simona Vicari, ha risposto che l’iniziativa europea avrà “un effetto pratico limitato” e nonostante ciò “le autorità israeliane paventano conseguenze negative sul proseguimento del dialogo Unione europea-Israele e velatamente sullo stesso rilancio del processo di pace”. Non è tanto il danno economico “limitato” – come il sottosegretario ha tenuto a sottolineare – a rilevare, quanto la portata simbolica di una marchiatura decisa proprio nel momento in cui l’unica democrazia del medio oriente è alle prese con la Terza Intifada, una campagna terroristica che mira a eliminare i suoi civili (ancora ieri è stato neutralizzato un terrorista che aveva investito due militari). L’obiettivo implicito che si scorge dagli incartamenti brussellesi è quello di rendere Israele una sorta di stato paria, lasciato solo nella battaglia contro il fondamentalismo che punta alla sua distruzione. E, come ormai dovrebbe essere chiaro, anche alla nostra.

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