Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.
Renzi condivide il boicottaggio UE contro Israele ? Dovrà rispondere in Aula
Testata: Il Foglio Data: 28 novembre 2015 Pagina: 3 Autore: Editoriale Titolo: «In Aula, contro il boicottaggio d'Israele»
Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 28/11/2015, a pag.3, l'editoriale dal titolo " In Aula, contro il boicottaggio d'Israele".
Massimo Parisi Renzi alla Knesset: dalle parole ai fatti ?
La battaglia del Foglio contro la marchiatura dei prodotti israeliani decisa dall’Unione europea – che ha già raccolto oltre cinquemila firme, tutte disponibili sul sito – è sbarcata in Parlamento. Con un’interpellanza presentata da parlamentari di diversi gruppi politici (primo firmatario è Massimo Parisi, Ala), si è chiesto ai ministri dello Sviluppo economico e degli Esteri se il governo condivida la scelta della Commissione europea, con quale dicitura saranno etichettati i prodotti provenienti dagli insediamenti israeliani nel Golan e in Cisgiordania e se l’esecutivo intenda proporre a Bruxelles l’adozione di provvedimenti simili in relazione a merci provenienti da territori occupati da altri stati “come ad esempio il Tibet e il Sahara occidentale”. Il sottosegretario allo Sviluppo economico, Simona Vicari, ha risposto che l’iniziativa europea avrà “un effetto pratico limitato” e nonostante ciò “le autorità israeliane paventano conseguenze negative sul proseguimento del dialogo Unione europea-Israele e velatamente sullo stesso rilancio del processo di pace”. Non è tanto il danno economico “limitato” – come il sottosegretario ha tenuto a sottolineare – a rilevare, quanto la portata simbolica di una marchiatura decisa proprio nel momento in cui l’unica democrazia del medio oriente è alle prese con la Terza Intifada, una campagna terroristica che mira a eliminare i suoi civili (ancora ieri è stato neutralizzato un terrorista che aveva investito due militari). L’obiettivo implicito che si scorge dagli incartamenti brussellesi è quello di rendere Israele una sorta di stato paria, lasciato solo nella battaglia contro il fondamentalismo che punta alla sua distruzione. E, come ormai dovrebbe essere chiaro, anche alla nostra.
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