Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.
L'Onu 'pacifista': organismo dannoso, non solo inutile Commento di Carlo Panella
Testata: Libero Data: 22 novembre 2015 Pagina: 8 Autore: Carlo Panella Titolo: «L'Onu 'pacifista' si conferma inutile»
Riprendiamo da LIBERO di oggi, 22/11/2015, a pag.8, con il titolo "L'Onu 'pacifista' si conferma inutile", il commento di Carlo Panella.
Mentre Bruxelles piomba nel terrore dell’attentato imminente e diventa una città immobile e deserta, presidiata damigliaia di soldati e poliziotti, l’Onu dà ulteriore prova della sua ipocrita nullità. Un vuoto vergognoso e pericoloso: l’iniziativa continua a essere tutta e solo nelle mani dell’Isis e degli jihadisti. Noi, l’Occidente, sappiamo solo chiuderci in casa e subire. Il testo della risoluzione votata venerdì dal Consiglio di Sicurezza altrinon è infatti cheuna inutile, roboante dichiarazione d’intenti che invita «tutte le nazioni ad adottare qualsiasimisura in linea con il diritto internazionale per sconfiggere l’Isis». Il tragico è che tra questemisure, l’Onu esclude l’uso della forza. La risoluzione infatti, non invoca il capitolo 7 della Carta Onu, unico dispositivo che formalmente autorizza l’uso della forza e concede il crisma della legalità internazionale agli interventi armati. Manon basta.Nel corso deldibattito all’Onu è emersa con chiaranettezza, per l’ennesima volta, la decisione della Russia non solo di sostenere a spada tratta Beshar al Assad, ma soprattuttodi subordinare aquesta difesa il contrasto al terrorismo, considerando terroristi coloro che -non legati all’Isis o ad al Qaida- lo combattono e che continuano ad essere il bersaglio dell’80% dei bombardamenti e dei missili russi sulla Siria. Questo episodio diplomatico è fondamentale perché dimostra che è falso quel che affermano tutti i media imbeccati dall’ineffabile inviato dell’Onu per la Siria Staffan de Mistura:nel vertice di Vienna non si è fatto nessun passo avanti per trovare una road map condivisa verso un nuovo governo della Siria, che escluda non solo e non tanto Beshar al Assad, ma soprattutto il suo regime di macellai, da chiunque rappresentato e guidato. Questo perché, se si eliminasse l’Isis dalla Siria, mantenendo il Baathista al potere, si creerebbe una situazione insostenibile perlaTurchia, l’Arabia Saudita e tutti i paesi arabi sunniti. Dato che Assad resta al potere solo e unicamente grazie alla presenza di più di 10.000 Pasdaran iraniani e miliziani di Hezbollah, nel momento in cui l’Isis scomparisse sconfitto dalla Siria, verrebbe infatti a crearsi una enorme fascia di Stati dal Mediterraneo all’Afghanistan, sotto l’egemonia militare e politica diretta dell’Iran sciita degli ayatollah. Il problema quindi, non è se sia etico o meno (non lo è) allearsi con Assad, come fa la Russia, per sconfiggere l’Isis. Il problema é che questa alleanza col boia di Damasco se pur distruggesse l’Isis, obbligherebbe Turchia e paesi arabi sunniti a una reazione violenta. Di guerra. Probabilmente in Libano. Ora, il pur simpatico ed elegante Staffan de Mistura sulla guerra all’Isis è riuscito solo a fare sedere attorno a un tavolo le nazioni coinvolte, Iran incluso. Poi,ognuno è rimasto sulle sue posizioni e lo "scoglio" costituito dalla permanenza o meno di Assad e del suo regime al potere,al solito, inpiena tradizione Onu, è stato da lui aggirato e rimandato. Per questo, la Francia è rimasta sola nei suoi - inutili-bombardamenti sull’Isis in Siria.Nessun governo occidentale intende fare una guerra che non è continuazione militare di nessuna politica. Il governo italiano - giustamente - per primo. Per non parlare della Germania che persiste nel suo incredibile e inaudito silenzio.La realtà quindi è che la guerra all’Isis non verrà fatta, resterà congelata sino a dopo le presidenziali americane (e francesi), quando finalmente Obama non potrà più fare danni col suo confuso "non fare". Intanto, l’Isis, grazie anche al fallimento della missione Onu, continua a rafforzarsi in Libia e a raccordarsi con gli jihadisti del Mali, del Maghreb e del Sahel.
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