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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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Il Foglio Rassegna Stampa
20.10.2015 Francia: inquisizione mediatica contro Michel Onfray
Per l'uscita del suo 'Penser l'islam'

Testata: Il Foglio
Data: 20 ottobre 2015
Pagina: 3
Autore: la redazione
Titolo: «Condanna preventiva a un libro sull'islam»

Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 20/10/2015, a pag. 3, con il titolo "Condanna preventiva a un libro sull'islam", l'editoriale "Condanna preventiva a un libro sull'islam".

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Michel Onfray

Uscirà il prossimo 27 gennaio per le edizioni Grasset, ma le polemiche e le condanne preventive già fioccano in Francia. Si intitolerà “Penser l’islam” il nuovo libro del filosofo libertario Michel Onfray, un a tu per tu tra quest’ultimo e la giornalista algerina Asma Kouar, inspessito da un testo inedito, intitolato “Puissance et décadence”, nel quale Onfray medita sull’Europa, i suoi valori e il suo destino. Una critica dura e articolata dell’islam è alla base del saggio: “Citando numerose sure e confrontando le interpretazioni, pone i musulmani dinanzi alla realtà di un testo che, accanto a slanci sublimi, dà ugualmente spazio alla crudeltà, all’odio per le donne, allo spirito di conquista”, ha annunciato l’editore. L’analisi “molto simile a quella di Houellebecq in ‘Soumission’” sta già mandando in escandescenza l’establishment letterario parigino.

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La copertina

La stampa benpensante ha deciso che il prossimo libro del “traditore” Onfray non va letto. Ma l’ateo edonista Onfray non accetta il ricatto dell’islamofobia, che tappa la bocca a chiunque voglia aprire un dibattito sulla religione di Maometto, e non ha paturnie ideologiche, lui che della gauche francese è una star. “L’idolo marcescente di una parte non trascurabile della sinistra varca il Rubicone che lo separava dalla pura e semplice estrema destra”, scrive Mediapart. Bruno Roger-Petit, editorialista di Challenges, dipinge Onfray come un “modello compiacente dell’estrema destra disinibita con addosso una camicia nera anti Bernard-Henri Lévy”. Sono questi i toni dell’inquisizione mediatica a tre mesi dell’uscita di “Penser l’islam”. Figuriamoci quando il saggio sarà in libreria.

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