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Luce nel buio del tunnel. Come gli ostaggi a Gaza celebravano Hanukkah 13/12/2025

Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.



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AA.VV. - La dieta kasher - 15/07/2015

La dieta kasher
AA.VV.
A cura di Rossella Tercatin
Prefazione Giorgio Mortara
Giuntina

Nei giorni della più importante liturgia giudaica, quella della Pasqua (Pesach, quest’anno dal 4 all’11), la lettura del libro La dieta kasher, storia, regole e benefici dell’alimentazione ebraica (La Giuntina) introduce alla comprensione dei testi sacri del popolo eletto, dalla Torà al Talmud, e dell’intero corpus di regole che da essi deriva. E rende più suggestivi i rituali: erbe amare, agnello e pane azzimo sulla tavola imbandita, recitando l’«Haggadah», omelia rabbinica pasquale.

L’opera enumera, esplora e spiega le norme sull’alimentazione kasher, ovvero sul cibo idoneo a essere consumato dagli ebrei. E racconta origini ed evoluzioni del pensiero della Terra d’Israele. Tutto parte da un concetto fondamentale: ciò che mangiamo influenza profondamente la nostra natura morale. Il filosofo, rabbino e medico spagnolo Mosè Maimonide (XII secolo), conoscitore di Ippocrate e della medicina islamica, disserta di igiene e salute, cibo e bevande, conciliando il pensiero aristotelico con la Torà. Parla di meditazione e psicosomatica.

Quantità e qualità del cibo, attività fisica e regolare espulsione delle scorie i punti fondamentali della sua scienza medica. Che, insieme, alle altre prescrizioni bibliche, sono rimati invariati nei secoli: oggi le procedure, le ispezioni sulle filiere e le certificazioni dei prodotti fanno della kasherizzazione uno stile alimentare sano e affidabile, adatto anche ai vegani, ai vegetariani e a chi soffre di intolleranze.

In America è un boom: su 6 milioni di ebrei, i consumatori kasher sono più del doppio. Le Comunità Ebraiche Italiane sono impegnate in un progetto per la certificazione Kasher dei prodotti Made in Italy. I testi raccolti nel libro, a cura di Rossella Tercatin, con il contributo dell’Associazione medica ebraica (la prefazione è del Rabbino Capo di Roma Riccardo Di Segni), affrontano temi cruciali. La proibizione in natura di incroci e castrazioni, il divieto di causare dolore agli animali: si ricorre alla Shechità, la macellazione rituale su ovini, bovini e caprini. O le contaminazioni culturali provocate dalla diaspora, da cui sono nate le forme ibride di cucina: quella ebraico libano-siriana, la spagnola, la turca, la marocchina, la polacca, l’italiana.

Come spiegare, infine, le differenze tra ricette ashkenazite, dell’Est europeo, e quelle sefardite, provenienti dalla penisola iberica (e quindi tra kòsher, nella pronuncia ashkenazita, e kashèr)? La questione è identitaria: le divide il mar Mediterraneo

Donata Marrazzo - Il Sole 24 Ore




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