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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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Il Manifesto Rassegna Stampa
12.06.2015 Il Manifesto: un odio patologico per lo Stato degli ebrei, l'unica democrazia del Medio Oriente
Con Michele Giorgio la quotidiana disinformazione è servita

Testata: Il Manifesto
Data: 12 giugno 2015
Pagina: 12
Autore: Michele Giorgio
Titolo: «Margine Protettivo 2014, arriva la CPI»

Riprendiamo dal MANIFESTO di oggi, 12/06/2015, a pag. 12, con il titolo "Margine Protettivo 2014, arriva la CPI", la cronaca di Michele Giorgio.

Che uno Stato democratico possa anche solo lontanamente essere paragonato a un movimento terrorista come Hamas, è qualcosa che si può definire soltanto in un modo: vomitevole.
Il fatto che la CPI senta il bisogno di indagare Israele, evitando di esprimersi sul bagno di sangue che inonda i Paesi arabi circostanti ormai da anni, è un altro aspetto che può riscuotere il plauso soltanto di chi, di fatto, si rende suo complice.
Una frase sola nel pezzullo di Giorgio sembra accettabile. E' quella dove scrive: "Israele, che, secondo gli esperti internazionali, possiede un arsenale atomico segreto, non intende ratificare la Convenzione internazionale finché, proclama, l'intera regione non sarà libera da armi di distruzione di massa".
Quale Stato democratico agirebbe in maniera diversa?

Ecco l'articolo:


Michele Giorgio


La giustizia della CPI

A quasi un anno dall'offensiva militare israeliana di «Margine Protettivo» contro la Striscia di Gaza, una delegazione della Corte Penale Internazionale (Cpi) arriverà alla fine del mese (pare il 27 giugno) a Gerusalemme per un esame preliminare su crimini di guerra e contro l'umanità commessi nei Territori palestinesi occupati.

La missione, scriveva ieri il quotidiano di Tel Aviv Haaretz, stabilirà se ci sono le basi per affermare l'esistenza di crimini e se questi siano di competenza della Cpi. Saranno presi in esame non solo i crimini attributi a Israele ma anche quelli eventuali dei palestinesi. Lo scorso primo aprile la Palestina ha ufficialmente aderito alla Corte Penale Internazionale, tra le proteste del governo del premier israeliana Netanyahu e l'opposizione degli Stati Uniti, e i suoi rappresentanti hanno annunciato la presentazione di una richiesta di procedimento contro Israele per la colonizzazione ebraica della Cisgiordania occupata e l'attacco contro la Striscia di Gaza.

Intanto si è appreso che l'Olp si accingerebbe a chiedere l'adesione della Palestina anche alla Convenzione dell'Opac, l'Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche, rafforzando la sua base giuridica dopo il riconoscimento come Stato non-membro da parte dell'Onu. I membri dell'Opac sono 190, compresi Russia e Stati Uniti, i due maggiori Stati detentori di armi chimiche.

Israele, che, secondo gli esperti internazionali, possiede un arsenale atomico segreto, non intende ratificare la Convenzione internazionale finché, proclama, l'intera regione non sarà libera da armi di distruzione di massa. Gli altri cinque Paesi non aderenti all'Opac sono Egitto, Corea del Nord, Sud Sudan, Angola e Birmania.

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redazione@ilmanifesto.it

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