Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa č la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non č mai stata terra araba e non sarą mai loro.
Velo = libera scelta ? mavalą ! Cronaca di Francesca Paci
Testata: La Stampa Data: 07 giugno 2015 Pagina: 16 Autore: Francesca Paci Titolo: «Le siriane fuggite dal Califfato si tolgono il velo»
Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 07/06/2015, a pag.16, con il titolo " Le siriane fuggite dal Califfato si tolgono il velo " il commento di Francesca Paci.
Francesca Paci
In barba alla retorica del paradiso terrestre, lo Stato Islamico descritto dalle donne che ne scappano ha i contorni nauseabondi dell’inferno dove si com- prano e vendono schiave da ridurre in servitł domestica e abusare sessualmente. Ma nessun racconto ha la forza degli scatti di Jack Shanine in cui le fuggiasche che riescono ad arrivare nella zona di Rojava controllata dai curdi si liberano del pesante velo nero uniforme del Califfato per mostrare i coloratissimi abiti della vita passata e futura. Mesi fa furono le foto delle yazide infagottate dalla testa ai piedi e con in mano il cartello con il proprio prezzo (200 dollari, 300 dollari. 500 dollari..) a trasformarsi in icona globale della condizione femminile sotto il Califfato. Oggi arriva il riscatto delle «immagini della libertą», come i social network hanno gią ribattezzato quelle diffuse da Shanine ma anche dal portavoce della «Euphrates Volcano Operation Room», il cartello delle diverse milizie siriane in guerra contro il feroce esercito di al Baghdadi. La seconda metą del cielo jihadista č composta da prigioniere, cristiane o di altre minoranze, e da volontarie, tra cui circa 2mila straniere (molte delle quali assai meno entusiaste di quando sono partite). Č un cielo plumbeo, coperto, impermeabile alla luce associata a chi dą la vita. Ma oltre le nubi, anche le pił pesanti, c’č il sole. E le donne che appena entrate in Rojava si sfilano dal capo il niqab e il giogo islamista assomigliano tanto all’arcobaleno.
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