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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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Corriere della Sera Rassegna Stampa
12.04.2015 L'attrazione di Walter Benjamin per la radio
Commento di Daria Gorodisky

Testata: Corriere della Sera
Data: 12 aprile 2015
Pagina: 15
Autore: Daria Gorodisky
Titolo: «L'attrazione di Benjamin per la radio»

Sulla funzione della radio, 85 anni fa, Walter Benjamin scrisse della pagine tuttora di grande attualità. Le pubblica l'editore Castelvecchi in un libro dal titolo " Radio Benjamin". Il commeno di Daria Gorodisky sul CORRIERE della SERA/LETTURA di oggi, 12/04/2015,a pag.15.


Walter Benjamin

"Basterebbe che la radio si rendesse conto di quanto sia  improbabile tutto quello che le viene presentato ogni giorno, che considerasse quante sono le cose che non vanno, a iniziare da una tipologia ridicola degli oratori, per migliorare non soltanto il livello della programmazione, ma anche e soprattutto per formare un pubblico realmente preparato e competente. E non c'è nulla che sia più importante di questo". Quando Walter Benjamin scrive queste parole, le trasmissioni radiofoniche sono nate da poco e quelle televisive sono in gestazione: eppure, 85 anni dopo, sono pienamente attuali se si parla di mass media. A cavallo tra gli ultimi anni Venti e i primi Trenta, il filosofo tedesco si occupa molto di radio. Attratto dalle potenzialità del nuovo strumento, Benjamin scrive 80 testi — alcuni andati in onda, altri di teoria — elaborando tecniche e principi innovativi di comunicazione: coinvolgimento dell'ascoltatore, uso della voce, funzione dello speaker. Radio Benjamin (Castelvecchi, traduzione di Nicola Zippel, pp. no, i4) raccoglie cinque di questi scritti, compreso Modelli di ascolto, fin qui inedito in italiano. È un libretto breve, ma sufficiente per capire come Walter Benjamin privilegi il ruolo socio-educativo del nuovo mezzo: il sapere può raggiungere un numero enorme di adulti e bambini. E, attraverso un grande lavoro di sperimentazione, Benjamin vuole trasmettere agli ascoltatori conoscenza su temi letterari (Che cosa leggevano i tedeschi mentre i loro autori classici scrivevano) e su problemi di vita quotidiana (Un aumento di stipendio? Ma che vi viene in mente?). Il suo obiettivo è sempre informare per migliorare. Insomma, una declinazione della pratica ebraica del tikkun 'olam: quella riparazione del mondo che, per compiersi, ha bisogno di istruzione, progresso, giustizia e responsabilità di ciascuno verso tutti. Del resto, come amava ricordare il suo amico Gershom Scholem, Benjamin «sentiva intensamente la sua ebraicità, e per diversi anni si è trastullato con l'idea di trasferirsi in Palestina». Invece, quando Hitler prende il potere, prima fugge alle Baleari, poi a Parigi; da lì prova a cercare rifugio in Spagna. Catturato dalla polizia di frontiera, a 48 anni si toglie la vita per non essere consegnato ai nazisti.

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