Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
Lo Stato Islamico minaccia gli Usa: un altro 11 settemebre Bruceremo l'America, dice l'islam cattivo. Quello buono tace
Testata: La Stampa Data: 11 aprile 2015 Pagina: 12 Autore: Giordano Stabile Titolo: «L'Isis minaccia gli Usa: un altro 11 sttembre»
Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 11/04/2015, a pag.12, con il titolo " L'Isis minaccia gli Usa: un altro 11 sttembre ", l'articolo di Giordano Stabile sulle intenzioni prossime venture dello Stato Islamico. Per ora solo una minaccia, da prendere però sul serio.
Isis alla controffensiva, in Iraq e Siria, e anche sulWeb. Dopo la sconfitta a Tikrit, ripresa dall’esercito regolare iracheno e dalla milizie sciite, lo Stato islamico cerca la rivincita e ieri ha attaccato Ramadi, nella provincia irachena dell’Anbar, ora in gran parte sotto il suo controllo. Decine di uomini appartenenti alla tribù di Albu Faraj, che si sono rifiutati di unirsi agli islamisti per combattere l’esercito, sono stati decapitati. È il regime del terrore in tutte le aree controllate dagli jihadisti: a Falluja, altra città dell’Anbar, è stata pubblicata nellemoschee una lista di 100 persone da uccidere «perché non hanno giurato fedeltà» al Califfato. Più a nord, verso Mosul, dieci medici sono stati giustiziati con un colpo alla nuca perché si erano rifiutati di curare i combattenti islamisti. In Siria, vicino a Damasco, l’Isis continua ad attaccare il campo palestinese diYarmuk che vuole trasformare, anche scavando tunnel sotterranei, in una base per l’attacco al centro di Damasco e ai palazzi del potere. Su Twitter, invece, nonostante siano stati chiusi in un giorno 10 mila account islamisti, l’Isis ha lanciato l’hastag #WewillBurnUSAgain, con foto, video e minacce: «Un altro 11 settembre, manderemo mujaheddin a farsi esplodere nelle strade, bruceremo l’America».
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