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Luce nel buio del tunnel. Come gli ostaggi a Gaza celebravano Hanukkah 13/12/2025

Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.



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Dario Sanchez
Un giovane, oggi, in Israele
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Anonymous: il nuovo nazismo 31/03/2015
 Anonymous: il nuovo nazismo
Commento di Dario Sanchez


Anonymous vorrebbe cancellare Israele

Anonymous, il gruppo di hacker osannato in tutta Europa alla stregua di un esercito della libertà e da anni tristemente noto in Israele per le sue posizioni antisemite assimilabili nel pensiero al primo nazismo, finalmente getta la maschera e dichiara che il prossimo 7 aprile lancerà il suo “Olocausto elettronico”: “vi cancelleremo, ebrei ed israeliani, dal web”.

La notizia, a cui è stato dato un ampio risalto in Israele, è praticamente passata inosservata in Europa e negli Stati Uniti. I principali quotidiani israeliani annunciano che ad essere sotto attacco da parte dei nazisti anonimi sono i siti e i server delle aziende, delle istituzioni, delle industre, delle accademie, degli archivi e delle testate giornalistiche israeliane. A questi server e siti si aggiungono i profili Facebook e le caselle di posta di persone riconosciute in quanto cittadini israeliani e dei sostenitori (ebrei e non) di Israele nel mondo. Dunque, ipoteticamente, anche il sito e il server su cui è ospitata INFORMAZIONE CORRETTA.


Anonymous: i nuovi nazisti

Nel pratico, ciò che si augurano questi criminali, è un consistente danno economico ai danni del nostro Paese e il furto di dati e informazioni sensibili di milioni di utenti - password di account Facebook, di caselle di posta, di dati di accesso alle banche e numeri di carte di credito - che successivamente saranno messi sulla piazza di internet a tutto vantaggio di terroristi, criminali comuni, malintenzionati e “pacifisti” da salotto. Si tratta, ammesso e concesso che l’attacco riesca, dell'equivalente di quanto i tedeschi fecero in Germania promuovendo in tutte le città roghi di libri: rappresenta a tutti gli effetti l’evoluzione 2.0 di quel crimine orrendo, a cui seguì successivamente lo stermino fisico degli ebrei. Ciò che rende diverso e in certa misura ancora più odioso l’oggi dal ieri è che nel 2015 rispetto al 1933 il nazista può fare scempio della memoria, delle opinioni e delle sicurezze di un intero popolo senza il bisogno di indossare alcuna uniforme e di organizzare alcun raduno e parata: basta una poltrona ergonomica, un buon computer e una connessione internet veloce per garantire all’adolescente intriso di odio, all’anonimo impiegato nostalgico di aquile e gagliardetti e all’idiota di turno che tiene nell’armadio bretelle e camice brune per fare danni gravissimi e per compiere un passo verso il sogno mai tramontato di un mondo “finalmente" Judenrein.

E adesso una costatazione e una domanda. La constatazione: nella tanto decantata “Casa Europa” che si vuole far credere ospitale e protettiva nei confronti degli ebrei accanto ai terroristi islamofascisti e agli antisemiti di destra e di sinistra si muove - in silenzio e nell’anonimato - una massa grigia di persone comuni, di “brava gente” diremmo, che davanti a un computer smanetta nel tentativo di buttare giù i server e i siti istituzionali di uno Stato Sovrano e di rubare i dati sensibili dei suoi cittadini al fine di metterli in pericolo nel mondo “reale” o causargli consistenti danni economici.

La domanda: cosa intendono fare concretamente le varie Merkel, Hollande e Renzi d’Europa per garantire il diritto alla sicurezza degli ebrei e degli israeliani nuovamente messa a rischio da nazisti nati e cresciuti nei paesi che dicono essere tanto ospitali?

Detto questo, Internet non è che uno strumento, uno strumento dalle incredibili potenzialità ed applicazioni che ha cambiato il mondo e che anche grazie ad Israele e alle sue start-up ha conosciuto nell’ultimo decennio sviluppi fino a pochi anni fa ritenuti impensabili. Inutile prendersela con lo strumento, demonizzarlo o peggio ancora pensare di “imbrigliarlo”. Anonymous, al contrario, non è che lo specchio sul web di una società occidentale ancora oggi visceralmente malata di pregiudizio e antisemitismo: è Anonymous, non lo strumento Internet, che va isolato ed eradicato dalle società europee. I nazisti anonimi, che si atteggiano a paladini della libertà, vorrebbero in realtà imbrigliare il web ed espellerne gli ebrei.

Grazie ad Internet oggi siamo più liberi di far arrivare all’opinione pubblica le nostre opinioni e le nostre verità sul conflitto in corso in Medio Oriente. Senza Israele non ci sarebbe Internet come lo conosciamo oggi. Anonymous vorrebbe cancellare Israele. Cancelliamo, tutti assieme, Anonymous.


Dario Sanchez


http://www.informazionecorretta.it/main.php?sez=90

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