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Luce nel buio del tunnel. Come gli ostaggi a Gaza celebravano Hanukkah 13/12/2025

Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.



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Informazione Corretta Rassegna Stampa
10.03.2015 Antisemitismo ed Europa: una sintesi in tre fasi
Commento di Federico Steinhaus

Testata: Informazione Corretta
Data: 10 marzo 2015
Pagina: 1
Autore: Federico Steinhaus
Titolo: «Antisemitismo ed Europa: una sintesi in tre fasi»

Antisemitismo ed Europa: una sintesi in tre fasi
Commento di Federico Steinhaus


Europa 2015: due immagini

E’ difficile di per sé ragionare su un argomento ansiogeno come l’antisemitismo; lo è ancor più quando la rabbia, la frustrazione, lo sgomento sono sentimenti che si mescolano e rendono maggiormente faticosa l’obiettività che è legittimamente chiesta da parte di chi legge le nostre considerazioni e deve vagliarne la validità.

Battista, sul Corriere della Sera , si è scagliato con giusta e forte indignazione contro l’Università di Londra i cui docenti hanno deciso di mettere al bando Israele, con tutte le sue istituzioni, i suoi docenti, i suoi cittadini. Eppure questa è solo la punta di un iceberg che, senza voler esagerare, si insinua negli animi degli europei e rischia di travolgere il Titanic del buonsenso, per non dire di altro.

E’ la terza volta nella storia che l’Europa – consideriamola per un attimo come un’entità unica – si arroga il diritto di decidere del destino del popolo ebraico. La prima fu ai tempi dell’Inquisizione e delle espulsioni di massa, dei roghi, delle conversioni forzate. La seconda fu settant’anni fa con il nazismo, sulla cui strategia non occorre aggiungere parola. La terza è oggi, con l’avversione che specularmente colpisce ebrei singoli e lo stato d’Israele con una confusione voluta e malevola.

Ma ora le cose sono cambiate. Lo stato d’Israele esiste ed è forte, risoluto, aperto a chi cerca un rifugio. Non è la patria di tutti gli ebrei, che rimangono cittadini degli stati in cui vivono, ma è comunque la loro casa con la porta spalancata pronta ad accoglierli con affetto. La loro fortezza. La loro consapevolezza di non essere più in balìa di chi li odia o disprezza.

Gli ebrei non sono un popolo dominatore come disse De Gaulle nel 1967, ma non vogliono più essere un popolo dominato. I pericoli non mancano: Iran, Siria, Al Qaeda, Stato islamico, Hamas, Hezbollah sono da questo punto di vista sinonimi.

Netanyahu ha ragione o torto? Sarebbe meglio o peggio un governo di sinistra? Lasciamo che gli israeliani se la sbrighino da soli e scelgano come vogliono: non è prerogativa degli stati europei dire ad Israele cosa deve fare, né hanno diritto le istituzioni ed i cittadini europei a “punire” i loro cittadini di religione ebraica in base a quanto Israele fa o non fa. Sia detto senza vittimismo o catastrofismo: è questa la differenza che distingue la sempre più evidente volontà di decidere del destino degli ebrei dell’Europa del 2015 da quella, intrinsecamente simile, del XV e del XX secolo.


Federico Steinhaus


http://www.informazionecorretta.it/main.php?sez=90

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