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Fiamma Nirenstein ci parla della guerra antisemita contro l'Occidente

Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein". 
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)

Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine. 



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Ugo Volli
Cartoline
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La farsa dei media 13/01/2015
 La farsa dei media
Cartoline da Eurabia, di Ugo Volli


Se la risposta al terrorismo è l'appeasement: "Dai un osso al cagnolino, così se ne va... ok?"

Cari amici,
viviamo nel Paese dei Balocchi, quello dove fu portato Pinocchio? O magari nell'Isola Che non C'è, quella di Peter Pan (nell'originale inglese si chiama Neverland, la “terra del mai”)? A seguire i giornali sembrerebbe proprio di sì. Tutti buoni, tutti bravi, tutti d'accordo, tutti assieme appassionatamente. Gioiosi e liberi dalle sgradevolezze della vita adulta, come Pinocchio e Peter. Salvo i reietti della destra, naturalmente, che nel Paese dei balocchi non ci vogliono stare e sono addirittura islamofobi. Pensate un po' che strano, nutrono paura e diffidenza per l'islam in seguito a una catena di attentati (Charlie Hebdo, il supermercato, gli spari ai ristoranti ebraici, lo stupro/rapina di Cretéil, gli attentati automobilistici di Nantes e Digione eccetera eccetera), tutti commessi esplicitamente a nome dell'islam...

Nel Paese dei balocchi tutto questo “non ha nulla a che fare con l'Islam” (http://www.jihadwatch.org/2015/01/german-interior-minister-charlie-hebdo-murders-have-nothing-to-do-with-islam) e se occorre per dimostrarlo si falsificano le parole degli attentatori, come ha fatto quell'”autorevole giornale” che è il New York Times (ne trovate la spiegazione in questo dialogo: http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=2&sez=120&id=56739 e naturalmente non si tratta affatto di un caso ma di una politica: http://www.israelnationalnews.com/Articles/Article.aspx/16285). Nel Paese dei Balocchi che Netanyahu e Abbas stiano nello stesso corteo è segno di concordia e magari di simpatia (guarda che bello, dopotutto vogliono anche loro la Pace!). Nel mondo reale è il frutto di una mossa politica brutale di Hollande, filoislamista per necessità elettorale, che non voleva Netanyahu al corteo (che c'entra il primo ministro di Israele con la morte di comici e vignettisti? Ah già sono morti anche degli ebrei... ma che cosa vuole Israele dagli ebrei, “come si permette di occuparsi della loro sicurezza e di dir loro che se vogliono star sicuri farebbero meglio a immigrare nello stato ebraico?” - giuro che questo ragionamento l'ho letto più volte in rete, e anche con la firma di gente che pretende di essere ebrea...). Hollande non voleva due persone al suo corteo dei balocchi: Marine Le Pen che l'ha stracciato nelle elezioni e che lui cerca di cacciare nel “cono d'ombra”, per usare un'espressione di Scalfari; e Netanyahu per un odio che ha ereditato da Sarkozy e condivide con Obama - un'ottima ragione per votare Netanyahu alle prossime elezioni. Le Pen ha deciso che poteva starne fuori e non ha insistito.

“Il primo ministro di Israele non può non esserci”, ha insistito Netanyahu e allora, per rappresaglia, la Francia ha invitato Abbas (http://www.israelnationalnews.com/News/News.aspx/189796). Che naturalmente nel Paese dei balocchi è una specie di nonno buono un babbo natale solo un po' troppo basso; nella realtà è un oppressore della stampa che tiene in galera i suoi bloggers (altro che “Je suis Charlie”) e soprattutto un mandante, un protettore e un esaltatore dei terroristi antisemiti. Se non ci credete, se non lo credono i vostri amici, guardate questo video in cui lo ammette egli stesso nella maniera più chiara: http://www.jewishpress.com/tv/video-picks/abbas-orders-terror-attacks-and-marched-in-the-anti-terror-rally/2015/01/12/. Venendo a Parigi, non era affatto chiaro se Abbas onorasse le vittime o i carnefici (http://www.israelnationalnews.com/Articles/Article.aspx/16289). Comunque la sua presenza, come giustamente ha fatto notare Bennett, ha reso il corteo di Parigi “una farsa” (http://www.israelnationalnews.com/News/News.aspx/18979) Ma che differenza c'è fra una farsa e il Paese dei Balocchi? La prima è solo il secondo visto con occhi adulti. Il vostro paese dei balocchi, cari giornalisti del volemose bene è una farsa vista con occhi che si fingono ingenui, ma sono solo complici.


Ugo Volli


http://www.informazionecorretta.it/main.php?sez=90

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