Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
Non conosco le porcate pubblicate sui libri scolastici italiani con argomento Israele, ma quella dell'editore anglo-americano che elimina Israele dalla carta geografica mi sembra particolarmente grave. E poco contano le scuse dell'editore che ritengo ipocrite. Per questo mi meraviglia un po' il vostro apprezzamento per le scuse e il tardivo ritiro delle copie dal commercio. E se la testata Tablet non si fosse accorta dell'omissione, avremmo avuto lo stesso le scuse dell'editore e il ritiro delle copie? Che cosa avrebbe mai potuto rispondere di diverso questo editore, forse che l'esistenza di Israele è un fatto storicamente e geograficamente incerto e che abbisogna di ulteriori ricerche? Eppure ha avuto la faccia tosta di confessare che agli arabi bisogna concedere tutto, pure una Storia e una Geografia su misura. Quindi la prossima volta potrebbe pubblicare un atlante storico da vendere in Turchia da cui potrebbe risultare che l'America è stata scoperta dai musulmani! A volte mi dispiace che non esista davvero questa lobby ebraica in grado di condizionare il mondo. In un caso del genere questo editore sarebbe condannato al fallimento, come del resto meriterebbe. Cordialmente,
Andrea Cafarelli
E' vero quello che dice, ma è altrettanto vero che - quando qualcuno riconosce un colpevole errore - è giusto apprezzare il gesto. Certamente, se Tablet non avesse portato alla luce lo scandalo, Harper Collins lo avrebbe passato sotto silenzio, mantenendo in commercio i libri in questione. Ci fa comunque piacere sentirci dare dei 'moderati', in genere succede l'inverso...