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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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Corriere della Sera Rassegna Stampa
06.01.2015 Archeologia a Gerusalemme:Erode e il processo a Gesù
Cronaca di Francesco Battistini

Testata: Corriere della Sera
Data: 06 gennaio 2015
Pagina: 28
Autore: Francesco Battistini
Titolo: «Scoperto il luogo dove Ponzio Pilato si lavò le mani»

Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 06/01/2015, a pag. 28, con il titolo "Scoperto il luogo dove Ponzio Pilato si lavò le mani" l'articolo di Francesco Battistini.


Ponzio Pilato                          Francesco Battistini

Ecce Home. Gli archeologi americani e israeliani ne sono sicuri: quel dì fatale, Ponzio Pilato stava di casa lì. E fu in quel punto vicino alla Porta di Jaffa, all'ombra della Torre di Davide, che il prefetto della Giudea processò Gesù: tentando il suo patto sul Nazareno, finendo poi per salvare il ladrone Barabba, passando alla storia dell'acqua che non monda e della mano che lava l'altra e, insomma, della più pilatesca inchiesta di Mani pulite che si ricordi. Ci hanno messo quindici anni, molti soldi e la pazienza di mille interruzioni dovute alle intifade o alle contestazioni, ma alla fine hanno trovato le pietre su cui fondare la nuova certezza archeologica di Gerusalemme:
«Bastava seguire le tracce del Vangelo di Giovanni», spiega il professor Shimon Gibson dell'università di Charlotte, Nord Carolina, perché l'evangelista «è chiarissimo quando descrive il Pretorio vicino a una delle porte d'Ingresso della città, con un pavimento di pietra irregolare. Non ci sono iscrizioni, ma ogni testimonianza archeologica, storica ed evangelica porta qui». Gli scavi hanno puntato sui resti del palazzo di Erode il Grande, delle cittadelle crociate e dove, forse in memoria della più celebre condanna della storia, gli ottomani prima e gl'inglesl, poi, fecero un bel carcere per i morituri. Tradizione e cartoline vogliono, per la verità, che il Cristo sia stato mostrato alla folla urlante in un altro luogo della Città Vecchia: alla porta della Fortezza Antonia, lungo la Via Dolorosa. L'Imperatore Adriano ci costruì un arco di trionfo: l'Arco dell'Ecce Homo, appunto. La Custodia ci mise il monastero di Nostra Signora di Sion: negli scantinati si vede ancora il lithòstratos, pavimentazione simile a quella descritta da Giovanni, che servì alle guardie per passare il tempo tirando i dadi al «gioco del re». Sono almeno otto secoli, tutt'i santi Venerdì Santi, che le Vie Crucis partono dalla Fortezza Antonia, «ma questa credenza è ormai superata in ogni pubblicazione», obbietta Gibson: «E poi le processioni cambiavano spesso percorso...». Chi glielo spiega al pellegrini, però, che le stazioni del Calvario adesso cambieranno? «Non credo che succederà — dice David Pileggi, pastore anglicano che ha la parrocchia proprio su quel luogo —. La fede non dipende dai luoghi. Si può benissimo continuare a pregare e ad emozionarsi dove s'è sempre fatto».

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