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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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Corriere della Sera Rassegna Stampa
22.11.2014 Israele discute su una legge, ma l'articolo non ne rivela il contenuto
Davide Frattini poteva scrivere un pezzo più completo

Testata: Corriere della Sera
Data: 22 novembre 2014
Pagina: 15
Autore: Davide Frattini
Titolo: «Israele litiga sulla legge 'anti arabi'»

Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 22/11/2014, a pag.15, con il titolo " Israele litiga sulla legge 'anti arabi' " il pezzo di Davide Frattini.
Peccato che Frattini non abbia raccontato il contenuto di questa proposta di legge definita nel titolo 'anti arabi'. Cita Ruth Gavison, insigne giurista israeliana, ma il lettore non conosce di che cosa si sta discutendo. Non era disponbile uno spazio maggiore ?


Davide Frattini                   Ruth Gavison

Ecco l'articolo:

Il 99,9 per cento «degli arabi  israeliani è fedele al Paese», calcola Naftali Bennett. «La discriminazione contro di loro è inaccettabile», ammonisce Benjamin Netanyahu. Il premier e il suo ministro più oltranzista hanno dovuto rimproverare ll sindaco di Ashkelon, città sulla costa verso sud e la Striscia di Gaza, perché ha impedito ai muratori arabi di venire a lavorare nei cantieri che costruiscono rifugi negli asili contro i razzi sparati da Hamas. «Dopo gli attentati a Gerusalemme, i genitori hanno paura, non avrebbero mandato i bambini a scuola», spiega.
Netanyahu e Bennett redarguiscono la decisione razzista del sindaco, eppure domani alla riunione di governo sosterranno e voteranno una norma che l'opposizione di sinistra (assieme ai ministri moderati nella coalizione) considera ben più discriminante della messa al bando imposta ad Ashkelon. Quella che è chiamata «legge della nazionalità» sancisce il carattere ebraico dello Stato israeliano (e questo punto non è contestato) ma non garantisce — accusano i critici — l'uguaglianza al 20%  di cittadini arabi. «il documento ignora l'esistenza di una comunità con la sua lingua, la sua cultura e i suoi diritti — scrive il quotidiano Haaretz in un editoriale —. Invece di cercare di ridurre la discriminazione Netanyahu le sta dando la forza di una legge».
La costituzionalista Ruth Gavison sostiene che il provvedimento guasti l'equilibrio cercato dai padri fondatori: il testo voluto da David Ben Gurion nel 1948 dichiara l'indipendenza ebraica e i diritti degli ebrei con l'impegno di integrare gli arabi (a differenza dei • palestinesi che vivono in Cisgiordania o a Gerusalemme Est, sono cittadini a tutti gli effetti e votano per il parlamento). Come fa notare Nahum Bamea, prima firma del quotidiano Yedioth Ahronoth, la norma viene approvata nel mezzo di un'ondata di attacchi palestinesi: la violenza produce paura e la paura produce razzismo.

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