Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.
Nina è stanca dei continui rimproveri di papà e mamma: «Stai seduta composta», «Mangia con la bocca chiusa», «Sta dritta». Per lei, ragazzina dai capelli rossi un po’ Pippi Calzelunghe un po’ Gian Burrasca, l’ora dei pasti è un tormento. Ma una sera, mentre è a tavola con i genitori, un araldo on tanto di marsina le recapita un invito particolare: la regina d’Inghilterra la vuole a corte. Nina, che non conosce le buone maniere, farà brutta figura? O sarà The Queen a scoprire il gusto della spontaneità? Gioca sul rovesciamento delle regole, sull’anarchica genialità dei bambini, che può e deve contagiare gli adulti, A cena dalla regina (Giuntina, pp. 32, euro 15,00) dell’illustratrice fumettista Rutu Modan, ospite d’onore della fiera del fumetto Lucca Comics (dal 30 ottobre al 2 novembre) con una retrospettiva al Palazzo Ducale della città toscana. Con questa storia lieve e piena di ironia, destinata a conquistare i piccoli e a far sorridere una generazione di genitori, a tratti esasperata dall’ «ineducabilità» dei propri pargoli, l’israeliana Modan (classe 1966) conferma un tocco magico per le storia d’infanzia. Premiatissima (con l’Andersen Award for Illustration e l’Einser Award americano, tra gli altri) ha cominciato a disegnare negli anni Novanta. Da allora, le sue storie hanno raccontato l’attualità difficile del suo Paese (con Il passato è passato e Unknown/Sconosciuto, una galleria di impietosi ritratti il primo e una storia legata a un attentato la seconda) ma anche il complesso rapporto degli israeliani con la memoria, il fantasma della Shoah e l’Europa nel memoir per immagini La proprietà. Lì, spostandosi su due piani temporali (la Tel Aviv di oggi, la Polonia del 1939), la sua penna disegnava l’incubo della guerra e, a molti decenni di distanza, il ritorno di un anziana ebrea – la nonna di Rutu – in una Varsavia trasformata e immemore. In A cena dalla Regina invece non c’è guerra, non c’è Israele, ma solo una storia fantastica di cui ognuno vorrebbe essere protagonista. A dimostrazione che il talento non è politica, solo capacità di leggere la realtà. Anche e soprattutto, con gli occhi dei bambini.