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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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Corriere della Sera - La Stampa Rassegna Stampa
05.11.2014 Isis: donne vendute al mercato, ragazzi torturati
Scontro di civiltà? Nooo...

Testata:Corriere della Sera - La Stampa
Autore: Lorenzo Cremonesi
Titolo: «I prezzi delle schiave nelle mani dell'Isis - Ragazzi curdi di Kobani torturati dall'Isis»

Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 05/11/2014, a pag. 13, con il titolo "I prezzi delle schiave nelle mani dell'Isis", il commento di Lorenzo Cremonesi; dalla STAMPA, a pag. 12, la cronaca "Ragazzi curdi di Kobani torturati dall'Isis".


Isis: il mercato delle schiave

CORRIERE della SERA - Lorenzo Cremonesi: "I prezzi delle schiave nelle mani dell'Isis"


Lorenzo Cremonesi

II prezzo più alto sul mercato degli schiavi di Mosul resta quello per i bambini (maschi e femmine) compresi tra il primo anno d'età e i nove: 200 mila dinari iracheni, pari a circa 115 euro. Sono in stragrande maggioranza yazidi, ma viene segnalato anche qualche cristiano. Sembra che siano stati catturati durante le grandi offensive dello Stato islamico (noto come Isis) nel centro-nord iracheno dai primi di giugno e fine agosto. Per le donne le somme cambiano in proporzione all'età. Quelle comprese tra i 10 e 20 anni non possono essere vendute per meno di 150 mila dinari. Tra i 20 e 30 la cifra scende a 100 mila. Tra i 30 e 40 si abbassa sino a 75 mila. Oltre i 40 e sino a 50 il valore è di almeno 50 mila. L'editto è stato promulgato dal «Califfato» il 20 ottobre 2014, lo riprendono i media di Bagdad e tra i funzionari Onu in Iraq desta gravi preoccupazioni. Il riferimento ai bambini rimanda alla recente accusa di Human Rights Watch per cui Isis avrebbe metodicamente torturato circa 150 minorenni curdi catturati in maggio attorno alla cittadina assediata di Kobane. L'editto specifica con tono rammaricato che il «prezzo delle donne e dei prigionieri è notevolmente calato» negli ultimi tempi, causando «effetti negativi» sulle finanze dello Stato islamico. I motivi sono evidenti.
La guerra costa. E, ora che i raid aerei della coalizione internazionale guidata dagli Stati Uniti hanno danneggiato i pozzi petroliferi controllati dall'Isis in Siria, è ovvio che il traffico di esseri umani assurga a fonte di approvvigionamento importante per le sue casse. Da qui la necessità di alzare le quotazioni. Vi si rileva anche il tentativo di un controllo più serrato sulla popolazione. In altri decreti resi noti da Isis negli ultimi tre giorni, studenti e pubblici ufficiali sono obbligati a indossare lunghi caffetani in stile afghano. Inoltre tutte le abitazioni abbandonate vengono requisite. Ogni matrimonio va contratto presso le autorità Isis. Gli imam disposti a celebrare le nozze in privato saranno uccisi. E le feste per gli sposi non possono costare più di mezzo milione di dinari: i contravventori rischiano 30 frustate.


Kobane: un ragazzo è salvato dall'esercito curdo, ma la sorella giace uccisa alle sue spalle

LA STAMPA: "Ragazzi curdi di Kobani torturati dall'Isis"

Molti ragazzi trai 14 e i 16 anni della città curda di Kobane, in Siria, hanno subito per mesi torture e abusi da parte dei jihadisti dello Stato islamico (Isis) che li avevano fatti prigionieri nel maggio scorso. I dettagli sono stati forniti da quattro dei minorenni intervistati dalla Ong Human Rights Watch. Le guardie che li tenevano in ostaggio, tra cui vi erano giordani, libici, sauditi e tunisini, oltre a siriani, sottoponevano gli ostaggi a pestaggi e a volte li frustavano con cavi elettrici per ogni genere di comportamento giudicato non appropriato, oltre che per i tentativi di fuga o a causa dello scarso rendimento negli studi islamici. I minorenni erano inoltre costretti a vedere filmati di decapitazioni compiute dai jihadisti.

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